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sabato, Novembre 23, 2024
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Dalla spiaggia blu affiorano reperti archeologici. La Soprintendenza appare interessata

SANTA TERESA DI RIVA – Spiaggia con bandiera blu e con reperti archeologici di inestimabile valore.  L’asportazione della sabbia in conseguenza delle mareggiate invernali ha fatto riaffiorano sulla spiaggia i ruderi delle vecchie fosse settiche, demolite (si fa per dire) sul finire degli anni 2000 (amministrazione Bartolotta) quando finalmente venne costruito il collettore fognario sul Lungomare. Le mareggiate, asportando gran quantità di sabbia, hanno messo a nudo quello che non doveva esserci o che doveva restare “sepolto”, ovvero i resti di quelle 12 fosse settiche che fino alla fine del sceolo scorso servivano per la raccolta dei reflui (che, però, sistematicamente tracimavano sulla spiaggia), quando quello a Santa Teresa d Riva era l’unico metodo (stiamo parlando d un periodo alle soglie del terzo millennio!) per smaltire i reflui fognari di un itero paese. Poi venne costruito il collettore al quale vennero collegati i cunettoni che costruiti per la raccolta delle acque piovane, dagli anni ’60 in poi, con il boom edilizio e con l’acqua corrente nelle case, finirono per accogliere anche le acque bianche e nere delle abitazioni. E’ questo il sistema di smaltimento che vige ancora oggi  in città, lo hanno definito “misto”, per evitare complicazioni, ma è roba da terzo mondo, basta farsi una passeggiata sul corso o sul lungomare per apprezzare le “delizie” di questo sistema.

Hanno pensato allo svincolo autostradale, dimenticando che  c’è un intero paese senza fognature.

Ma torniamo al motivo di queste note, i ruderi delle fosse settiche. A diciassette anni dalla loro demolizione, nessuno se ne ricordava più, i millennials non sanno nemmeno cosa fossero. Oggi ci si chiede perché quelle fosse non sono state demolite ed i resti non sono stati trasportati in discarica, come da capitolato d’appalto. Perché? Quei ruderi sulla spiaggia, oggi, oltre a rappresentare un periodo poco bello della nostra storia, sono anche pericolose, perché non segnalati, perché qualche bambino potrebbe farsi male, ma soprattutto perché i soldi pubblici vanno spesi con oculatezza. Certo, ormai è passato troppo tempo per potere contestare alcunché, ma è meglio che le cose si sappiano. All’amministrazione attuale non possiamo non rimproverare il disinteresse mostrato verso il problema, nonostante sia stato più volte segnalato.

Ora che la spiaggia di Santa Teresa di Riva ha conquistato la bandiera blu quei pezzi di cemento che affiorano dalla sabbia sono un pugno nell’occhio  e vanno, quindi, eliminati, a meno che non li si conservi come preperti archeologici a disposizione delle future generazioni. 

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