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sabato, Novembre 23, 2024
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Scifì, trent’anni di scavi. E’ cambiato niente? Oggi convegno all’Abbazia

FORZA D’AGRO’ – Trent’anni dopo la “scoperta” dei ruderi che diedero il via agli scavi archeologici di Scifì (frazione di Forza D’Agrò) cosa è cambiato? Se lo chiederanno i soci dell’Archeoclub Area Jonica in un convegno organizzato per ricordare l’insegnante Giuseppe Lombardo che quell’11 aprile del 1987 rese noto al Consiglio comunale di Forza d’Agrò, di cui allora faceva parte, che a Scifì era emerso casualmente un pezzetto di muro secondo lui di epoca romano bizantina. Segnalò anche che, in base ai suoi studi, quel piccolo frammento di muro poteva appartenere ad uno degli edifici di cui si componeva l’originario Monastero dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, poi sotterrato da un alluvione e nel XII secolo ricostruito dai normanni sulla sponda opposta del torrente, dove oggi si trova. Cominciò quella sera una storia fatta di alti e bassi che oggi, alle 17,30, all’interno della Basilica dei SS. Pietro e Paolo, a Casalvecchio, sulla sponda sinistra del torrente Agrò, dirimpetto a quegli scavi “dimenticati”, sarà ricordata da Archeoclub Area Jonica Onlus, nel corso di un incontro – memoria (“Trent’anni di “vita” del sito di Scifì”) che ha lo scopo di fare il punto su quanto finora è emerso, tenere alta l’attenzione sulla necessità di altri scavi, programmare nuove iniziative.

Interverranno, dopo il saluto dell’autorità:  il neo presidente dell’associazione Filippo Brianni (“11.4.1987 – Inizio di un sogno che attende il risveglio”); Giulia Lombardo, nipote del prof. Lombardo e studentessa di Lettere (“Peppino Lombardo: il volto di un nonno, il profilo di un maestro”) e la prof.ssa Grazia Spagnolo dell’Università di Messina  (“Il fatto e il da farsi nel sito di Scifì” ) la quale è già intervenuta con studi e scavi a Scifì.  Gli scavi archeologici di Scifì rappresentano una delle tante opportunità fallite dalla Valle d’Agrò, anche se c’è chi tiene ancora i fari accesi.

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