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Cacciola: Confermo quanto ho detto in consiglio comunale “o si sono rubati le piante o si sono rubati i soldi”

Roccalumera – Dal consigliere comunale Cosimo Cacciola riceviamo:

“Confermo, parola per parola, quanto ho detto nel consiglio comunale di giovedì sera: “o si sono rubati le piante. O si sono rubati i soldi”. Francamente non comprendo la reazione indignata di un ex assessore ai lavori pubblici ed alla manutenzione del Comune di Roccalumera. Egli afferma in un comunicato inviato ieri agli organi di stampa che dovrei vergognarmi per quello che ho detto in detto consiglio comunale. Aggiungendo che se sono a conoscenza di fatti delittuosi dovrei denunziare la cosa ai carabinieri, oppure farei meglio a tacere. Voglio precisare al riguardo che nell’anzidetta seduta consiliare ho denunziato che in passato a Roccalumera si spendeva e spandeva senza alcun ritegno. Prova ne sia la mole imponente ed ingiustificata di oltre 6 milioni di euro di debiti gravata sulle casse comunali. E ho citato uno solo dei molteplici esempi di tale mala gestione. Ho riferito che negli anni passati, fortunatamente trascorsi, per la manutenzione del verde pubblico e la piantumazione di piante e fusti arborei  è stata spesa la ragguardevole somma di 50 mila euro. A questo punto ho commentato che, poichè di tutte queste piane se ne sono viste poche, delle due l’una “o si sono rubate le piante. O si sono rubati i soldi”. Punto. Non ho citato nomi, nè persone. Non capisco la stizza dell’ex amministratore de quo e per quale ragione si è sentito tirato in ballo, mettendo sopra le mie parole il suo cappello. Il fatto certo è che ho riferito di atti e documenti prodotti dalla passata gestione amministrativa, dei quali io non ho nulla da vergognarmi. E sui quali da consigliere comunale e da cittadino ho l’obbligo della denuncia nel luogo deputato allo svolgimento della mia funzione, cioè in Consiglio Comunale. Chi deve provare rossore e vergogna è qualche altro, e non io. Certamente chi si è reso autore di una siffatta gestione amministrativa, maldestra e disinvolta. Da ultimo mi conforta il fatto che  per la mia storia familiare, personale e amministrativa, in materia di onestà e moralità nessuno può darmi lezioni. Men che meno Francesco Santisi”.

Cosimo Cacciola                                                          

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