“I soci fondatori dell’Associazione Taormina Obiettivo Recupero – scrive l’associazione – hanno assunto come priorità quella di difendere, valorizzare e recuperare il Parco Duca di Cesarò, acquisito al demanio pubblico nel 1923 dall’omonimo ministro, dopo che per volontà specifica in parte era stato lasciato dalla fondatrice e proprietaria Lady Florence Trevelyan Cacciola alla città di Taormina. In particolar modo hanno sottolineato da tempo lo stato in cui versano le particolari costruzioni, note come beehives. In tal senso, l’associazione ha già consegnato, il 9 dicembre scorso, all’amministrazione comunale, nelle mani del sindaco Eligio Giardina, affiancato dal presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni e dal dirigente dell’Ufficio tecnico, Massimo Puglisi, una relazione descrittiva e fotografica dello stato di precarietà e pericolo delle torrette (beehives).
L’associazione ha partecipato più volte agli incontri organizzati da Legambiente e pur ritenendo importante fare rete con le associazioni che operano nel territorio, nel rispetto della pluralità di pensiero, non può condividerne le decisioni prese a riguardo. Priorità dei soci fondatori dell’Associazione Taormina Obiettivo Recupero, associazione di liberi cittadini e non struttura gerarchizzata, è quello di ridare alla città il suo parco storico in tutta la sua bellezza con entrata libera e gestione comunale. Per questa ragione l’Associazione Taormina Obiettivo Recupero si ritiene libera di continuare il percorso intrapreso, da oltre un anno, impegnandosi al tempo stesso a muovere tutti i passi necessari per individuare possibili interventi finanziari pubblici e privati attraverso diversi canali e iniziative. L’Associazione, inoltre, sarà vigile e attenta sensibilizzando l’intera cittadinanza affinché le autorità competenti provvedano al più presto ai primi interventi indicati da tempo: pulitura della sabbia dell’Etna che ostruisce il deflusso delle acque piovane e delle erbe infestanti che appesantiscono le strutture stesse e contemporaneamente messa in sicurezza delle particolari strutture”. “Tutto ciò – conclude Taormina Obiettivo Recupero – in attesa di un ampio piano di ristrutturazione e di una messa in sicurezza, di concerto con la Soprintendenza per i Beni Culturali. Compito dell’Associazione sarà l’attento controllo perché quanto segnalato possa realizzarsi al più presto”.