L’Amministrazione comunale, e nello specifico il sindaco di Taormina, entro i prossimi 30 giorni dovrà intraprendere le vie legali contro l’assessorato regionale ai Beni culturali, per il recupero dei proventi del Teatro Antico. Lo dispone la delibera di Consiglio comunale che, votando la proposta del gruppo di opposizione “ProgettiAmo Taormina” ha sancito martedì scorso la illegittimità della presenza dei beni culturali nell’attuale “contenitore” di cui fanno parte oltre a Taormina anche Giardini Naxos e Francavilla. Taormina, stando a quanto deciso dal Civico consesso, deve avere un parco per sè, un nuovo parco: il Parco di Taormina.
Hanno votato favorevolmente i promotori dell’iniziativa Pinuccio Composto, Liliana Tona, Nunzio Corvaja, ed inoltre Eugenio Raneri, Giovanni Leonardi e Franco Pizzolo. Si sono astenuti, invece, i consiglieri Carmelo Valentino, Salvo Brocato, Salvo Abate e Antonio Lo Monaco. Contrari sono stati i rappresentanti del civico consesso Alessandra Caltabiano, Rosy Sterrantino, Graziella Longo e Piero Benigni. Il primo cittadino dovrà ritirare, inoltre, in autotutela, tutti gli atti del Parco archeologico di Naxos, compreso il bilancio.
Taormina punta, dunque, all’uscita dal Parco archeologico di Naxos con voto dell’opposizione che ha avuto un sostanziale appoggio anche tra i consiglieri di maggioranza, che si sono astenuti consentendo l’approvazione del documento. Nel Parco di Taormina potrebbero confluire beni archeologici e architettonici di proprietà del Demanio regionale, ricadenti nel territorio comunale, come: Teatro Antico, Palazzo Ciampoli, Villa Caronia, Isolabella, Casteltauro e le aree archeologiche. Ora Taormina punterà al recupero dei proventi che la Regione non versa più sul Teatro Antico ormai da quasi 3 anni, dal giugno 2014. Da allora la Perla dello Ionio ha atteso invano circa 5 milioni di euro e di quei proventi, che per legge dovevano andare nella misura del 30% alla città, ha visto le briciole. Anzi nemmeno quelle.