Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha reso noto che al G7 del prossimo anno, che vivrà il suo momento più importante il 26 e 27 maggio a Taormina, si parlerà della questione della lotta ai cambiamenti climatici: “sarà nostro preciso impegno quello di portare avanti la sfida di Parigi e lo faremo inserendo all’ordine del giorno del tavolo del G7, che presiederemo nel 2017, proprio la lotta ai cambiamenti climatici”.
“Il 2015 è stato veramente un anno di svolta – ha ricordato Galletti – Abbiamo adottato a New York una serie di obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, tra cui alcuni fortemente legati ai cambiamenti climatici, saldando insieme l’azione a favore del clima, il sostegno alla crescita economica, la cura degli aspetti sociali e ambientali a livello globale”.
“La successiva adozione dell’Accordo di Parigi – ha continuato – ha definitivamente cristallizzato un’architettura in materia di clima che punta a limitare la crescita della temperatura globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali e assicurare al contempo uno sviluppo delle nostre economie che miri a ridurre le vulnerabilità soprattutto nelle aree più povere del Pianeta. Ma il 2015 – ha sottolineato ancora Galletti – è stato anche l’anno in cui l’organizzazione meteorologica mondiale ha comunicato che è stato stabilmente superato il limite di 400 parti di CO2 per milione nell’atmosfera. E’ una soglia scientifica, ma anche psicologica, che ci indica che il tempo è scaduto e che dobbiamo proseguire con la massima determinazione nell’attuazione e nell’incremento degli obiettivi di Parigi se intendiamo affrontare credibilmente il surriscaldamento globale”.
“L’Italia, lo dico con forza, vuole affermare davanti a tutte le Nazioni del mondo che indietro non si torna. Abbiamo avviato un processo che è irreversibile. Ce lo chiedono i cittadini di tutto il mondo, ce lo chiede l’economia globale. Siamo convinti – ha rimarcato Galletti – che una nuova economia a misura d’uomo è più forte e produce più posti di lavoro. Molte imprese e molte esperienze italiane lo dimostrano, già oggi in Italia il 40% dell’energia elettrica prodotta è rinnovabile”.
“Ma vogliamo fare di più – ha concluso – davanti a queste sfide, l’Italia è pronta a dare come sempre il suo contributo e a lavorare con i partner che dispongono di minori capacità e risorse o che sono più vulnerabili ai mutamenti del clima, come i nostri amici dell’Africa o delle Piccole Isole. E i nostri sforzi non saranno limitati alle attività di cooperazione internazionale. Sarà infatti nostro preciso impegno quello di portare avanti la sfida di Parigi e lo faremo inserendo all’ordine del giorno del tavolo del G7, che presiederemo nel 2017, proprio la lotta ai cambiamenti climatici”.