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Il “battesimo di fuoco” di Donald Trump sulla scena internazionale al G7 di Taormina a maggio

Sarà a Taormina il primo vero banco di prova del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump nello scacchiere politico internazionale. Il G7 di Taormina precederà, infatti, il vertice della Nato che si terrà a Bruxelles in data ancora da fissare, e il G20 sotto la presidenza tedesca, previsto ad Amburgo, il 7 e 8 luglio: due appuntamenti che in ogni caso verranno appunto dopo il summit delle superpotenze previsto il 26 e 27 maggio a Taormina. Non è difficile prevedere che il neopresidente americano farà tappa nella Base americana di Sigonella e poi da lì’ arriverà a Taormina dove lo aspetteranno i grandi del pianeta. L’elezione del nuovo “padrone di casa” della Casa Bianca è il tassello che mancava per l’organizzazione del G7, che adesso ha il nome del suo protagonista più importante. Il primo ministro italiano Matteo Renzi non aveva fatto mistero del fatto di augurarsi che potesse esserci a Taormina Hillary Clinton ma la candidata democratica non è riuscita a superare la concorrenza del magnate repubblicano, capace di smentire clamorosamente tutti i pronostici. Persino il New York Times ha dovuto fare “mea culpa” sui sondaggi e le previsioni della vigilia del voto che davano nettamente in testa la Clinton.

Renzi ha dovuto prendere atto della vittoria di Trump e si è congratulato con lui, affermando: “questo è il punto di partenza per tutta la comunità internazionale anche al netto di certe diffidenze da campagna elettorale. E’ un fatto politico nuovo – ha concluso – che assieme ad altri dimostrano come siamo in una stagione nuova”.

“Chi l’avrebbe detto che Trump avrebbe vinto? Eppure è così e noi abbiamo rispetto, collaboreremo con la nuova presidenza Usa e al rapporto tra Usa e Ue. A maggior ragione dopo oggi va affrontato il rapporto tra Ue e Italia, l’Italia deve essere leader nella discussione Ue, basta con ‘ce lo chiede l’Ue’. Bisogna scegliere se governare il cambiamento o seguirlo soltanto”. Così Renzi prova a rilanciare la sfida italiana in Ue alla luce della vittoria di Donald Trump in Usa.

“Non penso vi siano elementi di particolare collegamento” tra Brexit, elezioni Usa e referendum italiano. “Il referendum del 4 dicembre è l’occasione per gli italiani di cambiare e scegliere un sistema più semplice e che costa meno o rimanere con quelli di adesso riportando al potere la vecchia guardia che ha già fallito – ha scrito Renzi nella sua diretta su Facebook – . Con il Sì si rende il Paese più semplice, in caso di vittoria del No ci saranno le stesse persone e facce. Sono elezioni profondamente diverse quelle presidenziali e il referendum. E soprattutto sono Paesi diversi: le elezioni Usa, la Brexit… Qualcuno dice che in tutti i casi c’è un voto antiestablishment e di cambiamento. E’ ancora presto per un’analisi del voto ma se devo dirla tutta con franchezza è che se c’è un elemento positivo dalla campagna referendaria è che in questo 2016 i sondaggi non ne azzeccano una e spero che questo trend sia confermato”. Ma Taormina sarà già un vero e proprio momento delle verità per capire quali saranno gli equilibri internazionali, politici ed economici, dei prossimi anni.

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