SANTA TERESA DI RIVA – Avevano comprato la “zotta” prima del cavallo, alla fine si sono dovuti arrendere. Viene accantonato l’atteso servizio di mobilità urbana che doveva essere espletato dal Comune di Santa Teresa di Riva come servizio aggiuntivo per residenti e non. Avevano acquistato un minibus da 19 posti, ma dopo si sono accorti che per questo genere di servizio occorre una apposita autorizzazione regionale, la nomina di alcune figure professionali specifiche, una apposita società partecipata che lo gestisca, mentre il bando “interno” per reperire due autisti era andato disatteso. Finisce prima di cominciare l’avventura del minibus per il trasporto urbano che giace fermo nel cortile del Municipio ormai da qualche mese dove ha subito il cambio di destinazione: da minibus per il trasporto urbano a trasporto assistiti. Niente trasporto urbano, quindi, almeno per ora a Santa Teresa di Riva.
Il progetto era stato annunciato nel 2013 dall’allora vice sindaco Nino Famulari, e prevedeva l’acquisto di un autobus da destinare al servizio navetta lungo il perimetro della Statale e del lungomare e di un minibus per il collegamento con le frazioni collinari di Fautarì e Misserio. Ad agosto 2015 il sindaco Cateno De Luca aveva annunciato che da giugno a settembre di quest’anno sarebbe stato avviato in via sperimentale il servizio di trasporto urbano con l’utilizzo di un minibus che avrebbe consentito il collegamento Nazionale-Lungomare con le borgate Giardino-Misserio. “Se l’esperimento avrà l’esito sperato si procederà all’acquisto di altri due minibus per istituire definitivamente il servizio di trasporto urbano – dichiarò un anno fa il primo cittadino – decongestionando il traffico cittadino e garantendo collegamenti costanti tra il centro urbano e le periferie”. Manco il tempo di firmare l’assegno per il primo minibus, che arriva la doccia fredda per tutta la serie di adempimenti necessari per avviare il servizio. Da un vice sindaco all’altro. Ad una residente che su facebook gli chiedeva perchè non era stato istituito il servizio una volta che il minibus era in garage, il neo vice sindaco Danilo Lo Giudice ha risposto che “ il trasporto urbano non è una cosa così semplice come appare, in quanto necessita di autorizzazione regionale con nomina di alcune figure e apposita società partecipata che lo gestisce e relativi costi elevati. Per gli studenti dei licei non è obbligatorio e comunque si andrebbe a configurare come un servizio di trasporto urbano. Noi abbiamo acquistato due pulmini per il servizio scuolabus e un terzo che utilizzeremo per servizi socio assistenziali (anziani/disabili) da e verso i centri medici o riabilitativi. Pur essendo nostra idea quello di istituire un servizio urbano, ripeto che approfondendo la materia non è sostenibile per un solo pulmino e in una cittadina come la nostra”. Fine del progetto.