Dopo il tentativo inerente la realizzazione del “Parco ecologico dell’Agrò”, gli otto comuni della vallata ragionano ancora in termini comprensoriali istituendo “l’Ecomuseo”. I sindaci delle suddette municipalità del comprensorio dell’Agrò, infatti, hanno siglato un “protocollo d’intesa” per la istituzione di un “Ecomuseo della Valle d’Agrò”.
Casalecchio Siculo è stato scelto come comune capofila con il compito, in collaborazione degli altri Enti locali , di “curare gli adempimenti necessari per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.” I primi cittadini Davide Paratore (Antillo), Marco Antonino Saetti (Casalvecchio), Fabio Di Cara (Forza d’Agrò), Marcello Bartolotta (Limina), Giuseppe Santo Russo (Roccafiorita), Rosa Anna Pia Fichera (S.Alessio), Cateno De Luca (S.Teresa di Riva), Antonino Bartolotta (Savoca), nel sottoscrivere il protocollo d’intesa che fa riferimento alla Legge regionale n.16 del 2 luglio 2014, ovviamente, si sono posti come obiettivo l’ “Ecomuseo”.
La realizzazione di questa importante opera ha come finalità quella di “recuperare, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita, le figure, le tradizioni, la cultura materiale e immateriale, le relazioni tra ambiente naturale e antropizzato, le attività di lavoro artigianale e il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio e del territorio di riferimento”. Attraverso l”Ecomuseo” le comunità interessate intendono portare avanti, soprattutto, “una pianificazione turistica sostenibile che valorizzi il territorio della Valle d’Agrò”.
La durata dell’”Ecomuseo” è illimitata, ma ciascuna amministrazione “può recedere in qualsiasi momento dal protocollo d’intesa, dandone comunicazione scritta al comune capofila”. La sede dell’istituendo “Ecomuseo” potrebbe essere l’edificio adiacente l’abbazia arabo – normanna dei SS Pietro e Paolo d’Agrò, ristrutturato tanti anni addietro ed ancora privo di una specifica collocazione.