Il consigliere comunale Alessandra Caltabiano, presidente della Quarta Commissione Consiliare, è intervenuta nelle scorse ore in aula consiliare per invitare la politica a prendere posizione sulla prevista vendita dell’ex convento delle Suore Francescane. L’esponente del gruppo “ProgettiAmo Taormina” ha evidenziato la problematica di una città che manca di strutture in cui coordinare l’assistenza dei poveri e la formazione culturale.
Negli scorsi anni Taormina è stata già abbandonata da altri istituti religiosi, prima i Salesiani e poi i Fratelli Maristi, che per anni avevano contribuito con il loro ammirevole lavoro a dare spessore sociale e religioso all’intera comunità. Adesso sono le Francescane Missionarie di Maria ad annunciare la chiusura.
“Le Francescane Missionarie di Maria a Taormina dal 1921 – afferma la Caltabiano – abitano un convento del 1500 sottoposto a vincolo artistico storico architettonico delle Belle Arti e di un vasto edificio scolastico costruito nel 1960. Attraverso il servizio agli anziani e ai giovani, con la stima e l’aiuto della Chiesa locale e della popolazione, nel tempo hanno creato e adattato strutture di accoglienza. Oggi l’istituto ha deciso di chiudere e mettere in vendita l’intera proprietà. Questo fatto interpella direttamente la nostra coscienza civica e soprattutto la nostra capacità di progettazione, perché non vada perduto o in mano di speculatori, questo bene nato e mantenuto fino ad oggi dalle suore.
La nostra città può permettersi di perdere questo bene? Può permettersi l’assenza di un richiamo credibile ai valori umani e spirituali? Può continuare ad ignorare il problema dei bambini e dei giovani? Può rinviare ancora progetti di formazione culturale che ridiano un anima alla nostra città? Davvero non siamo capaci di elaborare insieme un progetto concreto da presentare? Siamo consapevoli che i problemi si risolvono assumendo ciascuno la responsabilità che gli compete?”. Interrogativi che fanno riflettere nell’intento che l’Amministrazione dia un segnale in merito. “La città di Taormina – continua la Caltabiano – è chiamata in tutte le sue parti a non aspettare soluzioni miracolistiche ma riflettere e fare proposte concrete da presentare e valutare tenendo conto di quelli che sono i soggetti vivi e duraturi di Taormina :la nostra comunità sociale e religiosa e le famiglie”.