ProgettiAmo torna sulla situazione dell’ospedale San Vincenzo di Taormina e sul rischio di nuovi tagli al presidio di contrada Sirina lancia frecciate all’Amministrazione comunale: “mentre il sindaco Giardina rassicura, il presidente Crocetta ribalta il tavolo” sottolineano i consiglieri Pinuccio Composto, Nunzio Corvaia, Liliana Tona e Alessandra Caltabiano.
“Fra tutte le dichiarazioni registrate all’indomani delle indiscrezioni sul Piano sanitario di riorganizzazione dei servizi ospedalieri in Sicilia – si legge in una nota di “ProgettiAmo Taormina” -, quelle più tranquillizzanti, quelle più soft, quelle più light, quelle più accondiscendenti…, insomma quelle più insignificanti, inutili ma soprattutto controproducenti per gli interessi della gente sono state quelle del sindaco di Taormina, Eligio Giardina. Dinanzi alla prospettiva di dimezzare le specialità presenti al San Vicenzo, trasformando così l’ospedale in una semplice struttura di “base”, il sindaco nei giorni scorsi rassicurava e ha dichiarato alla stampa che i letti non saranno tagliati e di reparti non ne saranno chiusi. È stato l’unico fra tanti ad appiattirsi di fatto sulle posizioni di un Piano sanitario mitragliato da ogni dove. E oggi ecco la notizia, anche dallo stesso governatore Crocetta che, svelando l’esistenza di non pochi attriti fra lui e l’assessore regionale alla Sanità, ha detto (sebbene in ritardo) che quel Piano va assolutamente riconsiderato, ritrattato con Roma e le direttive di razionalizzazione ricevute. Perché? Fosse solo per il fatto che non si tiene adeguatamente conto delle geografia dell’isola. Quindi della logistica, quindi delle reali necessità dei cittadini-pazienti. Ecco cosa ha detto”.
“Crocetta ha ribaltato il tavolo – continuano i consiglieri di “ProgettiAmo Taormina” -. Ha rimandato tutto al mittente (sebbene, ripetiamo, in ritardo e dopo aver ricevuto le critiche dell’intero mondo politico siciliano, anche il suo). Ha fatto ciò che, fatte le debite proporzioni e i debiti confronti, avrebbe dovuto dire e fare il sindaco Giardina. Che si è invece limitato a tranquillizzare, a cantare il solito ritornello del G7 la cui organizzazione terrà conto delle necessità sanitarie di quel vertice… E via dicendo con frasi prive di contenuto. Prive di sostanza. Il sindaco Giardina non è nemmeno stato capace di ripetere quanto da mesi l’Associazione dei genitori dei bambini del Centro di cardiochirurgia pediatrica vanno dicendo. Ovvero: non si trasferisca questo centro a Palermo (come per altro voleva, forse oggi ha cambiato idea?!, il governatore Crocetta), ma se ne creino due. Un secondo lo si apra a Palermo, proprio per la particolare geografia dell’isola e soprattutto per la pessima rete di comunicazione fra la parte orientale e quella occidentale della Sicilia. Ma non solo, lo ricordiamo a chi ha la memoria corta: si facciano confluire a Taormina anche i pazienti calabresi. Con ciò affrontando e forse risolvendo reali problemi di costo”.
“Ecco che cosa il sindaco Giardina avrebbe dovuto dire e fare – concludono i consiglieri del gruppo “ProgettiAmo Taormina” -. È ancora in tempo! Può mostrare i muscoli, può alzare la voce come nei giorni scorsi ha fatto la gran parte dei politici siciliani. Ma Giardina no, si è fatto addirittura anticipare da Crocetta. Il che è tutto dire! Questi ritardi, queste meline, queste alchimie politiche e di partito, sappiano gli amministratori, che vanno e andranno solo a scapito dei cittadini. In questo caso, soprattutto (non solo ovviamente perché i reparti potenzialmente toccati sono diversi) di quei poveri bambini ammalati di cuore. A cui taluni politici regalano solidarietà (tanto non costa nulla), salvo poi starsene in un cantuccio a dispensare, come ha fatto il sindaco, tranquillità. Perché lo fa? Semplice: guai ad esporsi troppo! Che potrebbe accadergli alle prossime elezioni politiche?!”.