Da padre Fabrizio Subba, rettore del Santurario della Madonna del Carmelo, riceviamo questa richiesta di precisazioni su un articolo di GJonline pubblicato il 5 settembre.
“Egr. Sig. Direttore,
faccio seguito all’articolo pubblicato sul giornale on-line “Gazzetta Jonica” dal titolo “Oratorio Madonna del Carmelo, un’occasione mancata?”, per precisare quanto segue.
Sono arrivato a S. Teresa di Riva, precisamente nella Parrocchia S. Maria del Carmelo, nell’ottobre 2014 in vece dell’amministratore parrocchiale Don Gennaro Currò e qui ho trovato una situazione debitoria che ho dovuto risanare e ho fatto ciò in meno di un anno.
Con riferimento a quanto scritto nel detto articolo in merito ai fondi del cinque per mille destinati all’oratorio, preciso che la somma in questione supera gli € 8.000,00 ed è stata accreditata alla Parrocchia nel mese di dicembre 2015.
La detta somma è stata interamente utilizzata, destinando una parte per adeguare a norma l’attuale immobile destinato ad oratorio, un’altra parte per la realizzazione di un nuovo locale per l’oratorio stesso.
Preciso, ancora, che i fondi del cinque per mille non sono cumulabili, in quanto devono essere spesi interamente nell’arco di 12-18 mesi.
A tal proposito, al fine di fugare qualsiasi dubbio in merito alla gestione di siffatti fondi chiarisco che tutta la rendicontazione si trova presso lo studio commercialista che assiste il Santuario S. Maria del Carmelo, a disposizione di chiunque desidera visionarla.
In merito, invece, al progetto dell’oratorio preciso che lo stesso è stato realizzato da un tecnico fiduciario ed è stato depositato presso la Curia Vescovile di Messina, al fine di ricevere il contributo dell’otto per mille dalla Chiesa Cattolica; siffatto progetto non è stato ancora esitato solo a causa delle improvvise dimissioni dell’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana avvenute nello scorso settembre 2015: sarà sicuramente ripreso a seguito della nomina del nuovo Arcivescovo.
Voglio, inoltre, precisare che non corrisponde al vero la circostanza che i ragazzi e le ragazze del quartiere reclamino lo spazio di cui al cennato articolo; anzi, viene settimanalmente utilizzato con molto entusiasmo dagli ottanta ragazzi che frequentano lo stesso oratorio.
Negli ultimi due anni, vale a dire da quando io sono Parroco nel Santuario S. Maria del Carmelo, la Parrocchia è notevolmente cresciuta sotto il profilo prettamente spirituale e mio obiettivo è portare avanti la programmazione pastorale prevista coinvolgendo i fedeli secondo i dettami cristiani.
Fatte queste doverose precisazioni, pur non volendo fare polemiche, né cadere in discorsi futili e/o inutili, ritengo, comunque, che sarebbe opportuno che venisse chiarito da parte del sig. Massimo Ferraro quali siano le “grandi cose” che lo stesso ritiene che si possano realizzare nell’area destinata ad oratorio, in quanto la sua affermazione è eccessivamente generica e suscettibile di interpretazioni equivoche.
Rilevo, inoltre, che allorquando sono arrivato nella Parrocchia S. Maria del Carmelo non esisteva alcun oratorio in senso stretto, in quanto mancava tutto ciò che potesse permettere di definirlo tale, primo fra tutti la presenza di bambini e ragazzi, oltre al fatto che lo stesso spazio veniva utilizzato per attività “ricreative mangerecce e danzanti”, ben lontane dalla spiritualità oratoriana”.
Questo invece il testo dell’articolo incriminato.
SANTA TERESA DI RIVA – La grande area alle spalle del Santuario della Madonna del Carmelo nel quartiere Bucalo di Santa Teresa è abbandonata. Doveva essere adibita ad oratorio, ma non è altro che un terreno su sui spicca una piccola pista in cemento realizzata da un benefattore e sulla quale i ragazzi del quartiere hanno improvvisato un campo di pallavolo con una rete rattoppata sorretta da due pali instabili. Dopo l’acquisto promosso dall’allora parroco don Salvatore Mercurio (ha retto la parroccia per venticinque anni ed è scomparso prematuramente nel 2011), a cui l’oratorio è stato intitolato nel dicembre del 2014, per sottrarla alla speculazione edilizia e dare uno sfogo alla chiesa per i ragazzi del quartiere. Nulla è stato fatto. E dire che qualche anno fa erano stati raccolti quasi 8mila euro con i fondi del cinque per mille, destinati dal successore di padre Mercurio, don Gerry Currò, proprio per l’oratorio. Andato via padre Gerry dell’oratorio non se ne è più parlato anche se il nuovo parroco, don Fabrizio Subba, ha subito compreso le potenzialità di quell’area, ed ha promesso il suo impegno per valorizzarla ed attrezzarla. Infatti, la nascita dell’Oratorio Madonna del Carmelo avrebbe dovuto rappresentare una realtà nuova per la riviera jonica. Il neo rettore del santuario della Madonna del Carmelo, don Fabrizio Subba, appena insediatosi, aveva sentito l’affetto e l’amore dei fedeli verso padre Mercurio, ed ha voluto intitolare l’oratorio a don Salvatore, in modo che possano rimanere indelebili i suoi anni dedicati alla comunità del Santuario Madonna del Carmelo.
Purtroppo impegni e incombenze sopravvenute hanno fatto si che questo progetto passasse in second’ordine. Ma i ragazzi e le ragazze del quartiere lo reclamano come spazio di aggregazione. E viene rinnovato l’appello al sacerdote affinchè dia corso al progetto ideato da padre Salvatore Mercurio e realizzato con il contributo dei fedeli che si erano tassati per acquistare l’area. Crediamo che uno spazio così bello potrebbe essere sfruttato e curato meglio e portato alla fruizione 365 giorni l’anno dai nostri ragazzi che già hanno pochi spazi. “Ho conosciuto personalmente Padre Fabrizio Subba – ci dice Massimo Ferraro, promotore di questo nuovo appello – è una persona gradevolissima, sono sicuro sarà sensibile al mio appello che poi è quello di tutta la comunità. In quell’area si possono fare grandi cose, bisogna ancora una volta coinvolgere i parrocchiani che sono stati sempre prodighi nelle loro manifestazioni di sostegno alle necessità della Chiesa”.
E anche l’amministrazione comunale, invece di starsene a guardare, potrebbe fare la sua parte, per esempio mettendo a disposizione i tecnici comunali ed individuare qualche canale di finanziamento. Insomma tutti lo vogliono, un oratorio attrezzato e degno di questo nome, ma manca l’ingrediente essenziale: la “volontà”. Che purtroppo non la si trova al supermercato.