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Naspi, l’on. Giuffrida: “il Governo Renzi deve modificare la riforma e tutelare i lavoratori del turismo”

“I lavoratori chiedono certezze e il Governo deve prenderne atto. La modifica della Naspi è indispensabile per dare rassicurazioni alle legittime aspettative di migliaia di famiglie. Per questo ho sottoscritto senza esitazioni la petizione promossa dalla Fisascat Cisl”. Lo ha dichiarato l’on. Salvatore Giuffrida, ex direttore del Servizio Turistico Regionale di Taormina che nei giorni scorsi proprio nella Perla dello Ionio, presso l’apposito banchetto allestito dal sindacato, ha firmato la petizione popolare che chiede all’Esecutivo Renzi di rivedere alcuni punti della Naspi.

La raccolta firme a Taormina, e nei Comuni dell’hinterland ionico (e che il sindacato ha effettuato anche nelle altre Province siciliane) è stata promossa dalla Fisascat Cisl con l’impegno do Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Regionale Sicilia e Pancrazio Di Leo, segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl Sicilia, e con Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl Messina. “Più lavoro, più dignità, insieme per cambiare la Naspi” è lo slogan che ha accompagnato una raccolta firme che in poco più di due settimane, da ferragosto in poi, è stata sottoscritta da oltre 5 mila persone.

“Il Parlamento siciliano ha già votato nei mesi scorsi un atto con il quale chiede al Governo le necessarie modifiche alla Naspi – spiega Giuffrida – L’Ars, per l’esattezza, ha esitato un ordine del giorno che impegna il Governo Regionale ad attivarsi a Roma sulla questione dei lavoratori del turismo. L’impegno in quel caso richiesto è quello di “assumere iniziative per sensibilizzare il Governo ed il Parlamento Nazionale affinché le lacune normative previste dalla Naspi vengano sanate”. Certamente questa volontà va confermata e ribadita con altrettanta determinazione adesso che a Roma si va verso il momento cruciale di questa vicenda. Bisogna dare delle risposte concrete e mirate alla crisi economica, alla incertezza del posto di lavoro e/o dei periodi lavorativi nonché al rischio di mancata acquisizione del diritto a poter percepire l’indennità di disoccupazione. Sono numerose le famiglie che vivono di un sussidio turistico stagionale e rischiano di andare incontro ad un inverno “da incubo”. Ecco perché – aggiunge Giuffrida – a mio avviso deve prevalere il buon senso e la concertazione, la condivisione di una serie di modifiche strutturali da apportare alla normativa posta in vigore. In Sicilia, più che in altre Regioni italiane, si vive di turismo e non a caso nel comprensorio di Taormina parliamo di oltre 10 mila lavoratori impiegati nel settore commercio ed alberghi. Una riflessione va fatta, insomma, al più presto”.

“Non è pensabile – sempre a detta dell’ex direttore del Str di Taormina – che le modalità di calcolo della Naspi non tengano in alcun modo conto delle peculiarità del lavoro stagionale nel turismo che, in Sicilia tra l’altro, impiega centinaia di lavoratori con picchi di occupazione pari al 95% in alcuni territori che concentrano la propria attività nei periodi dell’anno caratterizzati dalla maggiore presenza turistica”.

Per poter usufruire della Naspi, ricordiamo, i soggetti disoccupati adesso devono aver maturato i seguenti requisiti: 1) Stato di disoccupazione involontario ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c), D. Lgs. 21 aprile 2000, n. 181 e successive modificazioni; 2) Requisito contributivo ovvero il lavoratore deve poter far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione; 3) Requisito lavorativo ovvero il lavoratore deve poter far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. La durata della Naspi varia in base alla posizione storica contributiva di ogni lavoratore e potrà arrivare a un massimo di 24 mesi per chi ha lavorato negli ultimi 4 anni, scendendo fino a 18 mesi a decorrere dal 1°gennaio 2017.

La durata massima prevista è pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei quattro anni precedenti il giorno di perdita del lavoro. Dal conteggio vengono, inoltre, esclusi i periodi che hanno già determinato l’erogazione delle altre indennità di disoccupazione. Per gli eventi di disoccupazione che si verificheranno dall’1.1.2017, la durata della prestazione non potrà superare le 78 settimane. La Fisascat Cisl si è rivolta così ai cittadini per protestare e rivendicare il diritto al lavoro contro lo stallo dei tavoli negoziali per il mancato rinnovo dei contratti nel comparto turistico. Fisascat e Cisl denunciano come, con la nuova Naspi introdotta con il Jobs Act, i lavoratori andranno incontro – in quanto stagionali – a un taglio del 50% del valore dell’indennità precedentemente percepita.

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