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Taormina, applausi al Teatro Antico per “La Vedova Allegra” proposta da Anfiteatro Sicilia

Prolungati applausi a scena aperta al Teatro Antico per La Vedova Allegra” di Franz Lehar, una tra le operette più famose al mondo che dopo un’assenza di dieci anni è tornata nelle scorse ore in scena a Taormina. Il capolavoro del compositore austriaco è stato proposto al pubblico della Perla dello Ionio, alla presenza di oltre mille spettatori, nell’ambito di una coproduzione targata Taormina Arte e compagnia Teatro “Al Massimo” di Palermo, sotto la brillante regia di Umberto Scida e con l’impeccabile supervisione artistica di Aldo Morgante.

Umberto Scida ha interpretato, nell’occasione, il ruolo di Njegus, il personaggio che aiuta il Barone Zeta a riunire Hanna Glavary e il conte Danilo Danilowitch. Il soprano Susie Georgiadis ha recitato la parte della vedova allegra, nel cast inoltre Spero Bongiolatti, Isadora Agrifoglio e Francesco Tuppo. Apprezzate anche le coreografie di Stefania Cotroneo con il corpo di ballo dei 14 ballerini del Teatro Massimo. Le scenografie sono state curate da Marco Giacomazzi e Antonio Piazza e i costumi della Sartoria Arrigo Costumi Milano. Successo, quindi, per lo spettacolo inserito nel cartellone regionale “Anfiteatro Sicilia”, nell’ambito del tour culturale nell’Isola voluto dagli assessorati regionale al Turismo ed ai Beni Culturali, partito proprio dal Teatro Antico con La Traviata per poi proseguire in altri grandi palcoscenici naturali siciliani come i Teatri di Segesta e Morgantina.

L’operetta andata in scena martedì sera a Taormina (promossa dalla Regione Siciliana con il supporto di Taormina Arte e della società Sensi contemporanei) ha riacceso con esito certamente soddisfacente e incoraggiante anche in chiave futura i riflettori su un genere che tradizionalmente piace al pubblico e riesce ad allietare più generazioni. Non a caso al Teatro Antico di Taormina c’erano adulti e giovani, un pubblico di turisti e di siciliani che ha scelto l’operetta per la serata del dopo-ferragosto. Importante spazio e immediati consensi, dunque, nell’estate siciliana ad una produzione di alto livello, al 90 per cento composta da maestranze siciliane e palermitane, e a supportare ulteriormente la bontà della rappresentazione c’è anche il fatto che in autunno questo allestimento sarà in tournée al Vittorio Emanuele di Messina, al Cilea di Napoli, al Brancaccio di Roma.

Dal palco ai prossimi appuntamenti, il filo conduttore sembra, insomma, ancora quello del “lieto fine” come nello spettacolo, in cui il Njegus, vero Deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Hanna e Danilo il loro reciproco amore. La patria è salva. D’ora in poi la signora Glawary non sarà più “La vedova allegra”, ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch. “Sono soddisfatto e orgoglioso che anche l’operetta, dopo la Traviata e tutti gli altri spettacoli in programma nell’ambito di Anfiteatro Sicilia – commenta l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, Anthony Barbagallo – abbia riscosso un grande successo. Abbiamo vinto una scommessa, puntando su spettacoli di alta qualità artistica e soprattutto sulla professionalità dei talenti siciliani. Adesso siamo pronti a programmare un ricco cartellone per il prossimo anno che presenteremo in tutte le fiere internazionali”.

Allo spettacolo erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Catania, Enzo Bianco, il vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giuseppe Lupo, il sindaco di Taormina Eligio Giardina, ed il segretario generale di Taorte Ninni Panzera. “Sta andando in scena con ottimi riscontri – ha spiegato Panzera – un’operazione artistica e culturale di pregio. Noi di TaoArte stiamo fornendo tutti i tipi di servizi con grande impegno, nelle more di riacquistare la capacità di tornare a produrre ed è anche un piccolo saggio per capire se ci sono le condizioni per far diventare l’operetta un appuntamento fisso di Taorte, visto che c’è un pubblico nazionale che si muove per questo genere così amato”.

I risultati sinora visti sono certamente positivi. E il rilancio potrebbe partire già l’anno prossimo, col progetto de “I giganti della Montagna” di Pirandello, regia e produzione di Gabriele Lavia.

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