Dopo il Comune di Torregrotta anche quello di Monforte San Giorgio si schiera accanto al reparto di Cardiochiururgia Pediatrica dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, contro il previsto spostamento a Palermo. Una presa di posizione che oltre a sottolineare l’importanza del centro ospedaliero già ben avviato, dà dimostrazione di solidarietà e vicinanza ai genitori dei piccoli pazienti che da subito si sono ribellati alla decisione presa della Regione. In seguito alla Delibera Regionale in cui è previsto il trasferimento nel 2017 dell’unità ospedaliera presso l’ospedale dei Bambini Giovanni Di Cristina di Palermo, i Comuni della zona tirrenica si sono quindi interessati alla vicenda e, prima Torregrotta e ora Monforte, hanno invitato la Regione siciliana a rivalutare la decisione presa, per il bene dei bambini che ormai da anni sono in cura presso il centro.
“Questa Amministrazione Comunale – si legge nell’atto formalizzato dal Comune di Monforte San Giorgio – intende sensibilizzare gli Organi in indirizzo affinchè rivalutino e riconsiderino la possibilità di escludere questo trasferimento, partendo dal presupposto che il centro di Taormina si configura come unico centro di eccellenza regionale e rappresenta, altresì, centinaia di bambini e ragazzi affetti da gravissime patologie cardiache e le loro famiglie hanno trovato in esso assistenza, professionalità, certezza di poter nutrire la speranza di una vita quasi normale grazie al sostegno ed alle cure di personale medico e operatori sanitari altamente qualificati. Grazie a tutto ciò, molti bambini e ragazzi, hanno avuto ed hanno la possibilità non soltanto di sopravvivere, ma anche di condurre una vita normale data la vicinanza logistica e strategica di questo polo d’eccellenza. E partendo da questo dato, credo che sia altamente rischioso e profondamente sbagliato, al di là dei fattori di natura squisitamente tecnica, decretare la chiusura di una delle realtà mediche più importanti e meglio funzionanti della Sicilia e, in generale, del Meridione d’Italia”.
Un esempio di unione fra realtà locali che lottano per il bene comune, per il bene della cittadinanza e in particolare di coloro che sono affetti da gravi patologie e che pertanto meritano di essere ascoltati e aiutati. L’auspicio adesso è che la Regione Siciliana non faccia “orecchie da mercante” ed accolga l’invito di rivalutare la propria posizione. Sono tanti i bambini e ragazzi che sperano che ciò avvenga.