SANTA TERESA DI RIVA – Nonostante la soluzione sembri a portata di mano con la dichiarata disponibilità dei medici del 118 a prolungare il proprio orario di lavoro per tenere operativo il Pte anche di notte, nessuna risposta dall’Asp5 alla richiesta del Comune di Santa Teresa di Riva, inoltrata il 2 luglio, di tenere aperto il Pte h24. Mentre ogni notte si registrano continui episodi poco piacevoli davanti al portone del 118 (che è ospitato negli stessi locali del Pte) per il rifiuto dei medici delle ambulanze di aprire a cittadini che chiedono assistenza. Il Comune di Santa Teresa di Riva dieci giorni fa aveva inoltrato una richiesta ufficiale al direttore generale dell’Asp 5, Gaetano Sirna, con la quale si chiedeva l’apertura h24 del Pte di S.Teresa almeno per il periodo estivo quando diventa un punto di riferimento per una popolazione che si raddoppia per la presenza di turisti e vacanzieri e che nelle ore serali, anche per i numerosi spettacoli che punteggiano l’intrattenimento nella riviera jonica, potrebbero avere bisogno di un pronto soccorso immediato oltre che professionalmente tempestivo. Il Comune aggiungeva che “era disponibile ad una eventuale compartecipazione alle spese per tenere aperto il presidio anche nelle ore notturne”. Questa richiesta ufficiale firmata dal vice sindaco Lo Giudice e dall’assessore alla sanità, Lombardo era stata preceduta da una telefonata tra il sindaco De Luca ed il direttore Sirna dalla quale si intravvedeva qualche spiraglio. Da qui la mossa ufficiale. Però finora la montagna non ha partorito il topolino. Proprio mentre a Messina per mantenere aperto il pronto soccorso del Piemonte dopo le 20 è stata trovata una soluzione in mezza giornata, che è la stessa che i medici del 118 lo Snami, il sindacato dei medici del 118, propongono da mesi per l’apertura del Pte h24. Ovvero la disponibilità dei medici del 118 di S.Teresa in regime di flusso orario e nei termini consentiti dal loro contratto di lavoro di prolungare l’attività anche nel Pte, oltre alle 38 ore già espletate nel 118. Chiedono ovviamente di avere una retribuzione per le prestazioni aggiuntive. Si tratta di operatori sanitari che dipendono dall’Asp e, dunque, trovare una intesa non è così tanto difficile.
E se quasi tutti i medici del 118, pur oberati da turni massacranti, hanno dato la loro disponibilità ad operare nelle ore notturne nel Pte, perché non si trova l’accordo? E la copertura economica.
Il Pte di S.Teresa e’ aperto dalle 8 alle 20 tutti i giorni, compreso la domenica ed i giorni festivi. Ma è chiuso dalle 20 alle 8 per cui non si può accedere ai locali per visite mediche. I cittadini possono rivolgersi alle guardie mediche dei paesi vicini o per urgenze emergenze chiamate il 118. I medici del 118 non possono ricevere cittadini perché devono essere a disposizione del servizio di pronto intervento. Però sul loro capo pende la spada di damocle di omissione di soccorso se non prestano assistenza a chi bussa alla porta e di interruzione di pubblico servizio se mentre hanno un paziente in ambulatorio non rispondono alla chiamata della centrale operativa. Ed ogni notte si assiste alle stesse scene: gente che bussa e medici che non possono uscire o fare entrare nel presidio. Pte e 118 sono allocati negli stessi locali, separati da un corridoio-sala d’attesa.