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mercoledì, Ottobre 30, 2024
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Ancora sequestro di prodotti ittici nel messinese. LE FOTO

Su disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, personale delle Capitanerie di Porto di Reggio Calabria, Bari, Manfredonia e Messina hanno eseguito una serie di perquisizioni presso alcuni punti di vendita di prodotti ittici situati nei comuni di Manfredonia e Messina.

Le complesse e prolungate attività di indagine, coordinate dal Procuratore Aggiunto Dott. Dominijanni e dal Sostituto Procuratore dott. Calamita sono scaturite a seguito di una attività di sequestro penale di 310 kg di novellame di sarda eseguita in data 11 marzo 2016 nei pressi degli imbarchi per la Sicilia dal personale della Guardia Costiera reggina. In quell’accertamento furono altresì sequestrati alcuni documenti fiscali, che dopo un’attenta analisi hanno portato il magistrato titolare delle indagini ad effettuare ulteriori accertamenti al fine di verificare l’intera filiera ed il coinvolgimento nei fatti delittuosi di altri soggetti.

Nell’ambito dell’esecuzione delle perquisizioni disposte dalla Procura reggina, che hanno portato all’ulteriore sequestro di prodotti ittici e documentazione ritenuta utile alle indagini, sono state coinvolte per competenza anche le Procure della Repubblica di Foggia e Messina.

Nel dettaglio

 

Messina: In data 31 marzo personale della Capitaneria di Porto di Messina congiuntamente a personale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria ha proceduto ad eseguire il decreto di perquisizione di un magazzino/deposito di una ditta sita in località Camaro San Paolo del comune di Messina. Durante l’attività non è stato rinvenuto novellame di sarda, ma venivano posti sotto sequestro penale 256,500 kg di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione ai sensi dell’art. 5 lett. B) della Legge 283/1962. Alla titolare della ditta sono state altresì contestate n° 2 sanzioni amministrative per un totale di 4.500,00 euro, per violazione di norme in materia di salute ed igiene e di tracciabilità e rintracciabilità di prodotto ittico. All’attività in parola, ha partecipato, un’aliquota del nucleo di p.g. della Procura della Repubblica di Messina e personale appartenente al locale servizio veterinario ASP.

 

Le indagini tutt’ora in corso, hanno fatto emergere che vi sono forti legami consolidatisi nel tempo tra la marineria pugliese, in particolare quella di Manfredonia e le locali società di commercializzazione di prodotto ittico con accordi commerciali con le società operanti in Sicilia e come le stesse perseguano un unico disegno criminoso volto al raggiungimento del massimo risultato, eludendo qualsivoglia controllo e introitando il massimo ingiusto profitto ai danni del patrimonio indisponibile dello Stato e dell’ecosistema, nonché violando di fatto tutte le norme in materia igienico sanitaria, fiscale e commerciale.

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