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domenica, Novembre 24, 2024
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Stalking, arrestato pregiudicato 44enne

Nei giorni scorsi, i carabinieri della Stazione di Bordonaro hanno tratto in arresto G.M., pregiudicato messinese classe 1972, nella flagranza del reato di atti persecutori nei confronti dell’ex convivente.

 

Una storia che andava ormai avanti da anni, tra minacce di morte, prepotenza e pesanti percosse. E che è venuta alla luce grazie alla decisione della donna di denunciare tutto ai carabinieri.

 

Così, nel primo pomeriggio di giovedì 23 giugno 2016 la donna ha preso la propria autovettura è si è recata in viale Europa, dove ha sede la Stazione Carabinieri di Bordonaro. Non sapeva però di essere seguita, anche in quel momento, da G.M. che, vedendola avvicinarsi alla caserma ed intuendo la sua intenzione di denunciarlo, l’ha immediatamente raggiunta e bloccata, nel tentativo di farla desistere. In poco tempo la discussione si è fatta animata e la scena non è passata inosservata ai militari di Bordonaro, che sono prontamente intervenuti per calmare gli animi e capire cosa stesse accadendo. In questo frangente, davanti ai carabinieri, l’uomo ha rivolto gravi e pesanti minacce alla ex convivente, per cui è stato bloccato e condotto all’interno degli uffici per approfondire la situazione.

 

Allo stesso modo, la donna è stata tranquillizzata dai carabinieri e portata al sicuro all’interno della caserma, dove ha descritto minuziosamente ai militari tutto quello che, negli ultimi anni, ha dovuto subire dall’ex convivente, confessando inoltre di nutrire gravi timori per la propria vita a causa dei comportamenti dell’uomo.

 

Maltrattamenti iniziati a partire dall’anno 2012, quando G.M., che si trovava in carcere per reati in materia di sostanze stupefacenti, è stato scarcerato ed ha fatto ritorno nella casa in cui coabitava con la donna e con il loro figlio minore. Da quel momento, l’uomo ha perso ogni voglia di lavorare e di darsi da fare per mantenere la famiglia ed ha iniziato a giocare in maniera ossessiva alle macchinette del videopoker, sperperando i pochi soldi che la convivente riusciva a guadagnare lavorando duramente.

G.M. è diventato irascibile ed ha iniziato ad essere aggressivo e violento nei confronti della donna, che cercava in tutti i modi di convincerlo a lasciar perdere il gioco d’azzardo ed a trovarsi un lavoro, percuotendola, in almeno due occasioni, con calci, ginocchiate e gomitate.

 

Dopo l’inevitabile interruzione della convivenza, avvenuta nel 2015, sono iniziati i pedinamenti e le persecuzioni a mezzo telefono, con cui l’uomo – attraverso chiamate vocali e messaggi istantanei – chiedeva insistentemente alla donna di tornare a vivere con lui, associando, a queste intimazioni, pesanti ingiurie e minacce di morte.

 

La situazione era addirittura peggiorata negli ultimi giorni, in quanto la donna aveva iniziato a frequentare saltuariamente un’abitazione estiva, dove il telefono cellulare non ha segnale. Ogni volta, non riuscire a contattarla ha mandato G.M. su tutte le furie ed i suoi messaggi si sono ulteriormente intensificati, così come i pesanti insulti e le minacce di non darle pace.

 

Nella tarda mattinata di giovedì scorso, la donna, giunta al limite della sopportazione e temendo ormai per la propria vita, ha finalmente deciso di presentarsi dai carabinieri per denunciare i fatti e per porre fine a queste persecuzioni. Non immaginava però che, quando poco dopo è arrivata in viale Europa, il suo ex convivente la stesse tenendo d’occhio e riuscisse ad intercettarla. Fortunatamente, l’intervento dei carabinieri – ai quali non è sfuggita la lite che ne è scaturita – ha posto fine a tutto.

 

Ed essendo G.M. stato colto nella flagranza delle ingiurie e delle pesanti minacce rivolte alla donna, facenti parte della più ampie e reiterate condotte di stalking poste in essere nel corso degli ultimi anni, l’uomo è stato tratto in arresto.

 

L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze degli elementi raccolti dagli operanti, ha convalidato l’arresto ed ha applicato nei confronti dell’uomo la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

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