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Rifiuti zero, Taormina si è fermata alla sperimentazione in centro storico. Il modello Zafferana è distante anni luce

Quando sono ormai trascorsi 9 mesi dall’avvio sperimentale della raccolta differenziata in una parte del centro storico di Taormina, il bilancio è di tante ombre e poche luci. Infatti, mentre alcuni Comuni siciliani distinguono per gli ottimi risultati raggiunti, un esempio è il “Comune riciclone” di Zafferana Etnea che raggiunto 89% oggi punta alla quota rifiuti zero.Purtroppo, la Perla dello Ionio non stupisce ottenendo una quota di circa il 10% di adesione, rilevata nei primi mesi di raccolta.

La salvaguardia e il rispetto dell’ambiente è uno dei temi più importanti a livello mondiale, nello specifico il sistema di raccolta dei rifiuti è diventato un argomento centrale per le amministrazioni comunali. Negli ultimi 30 anni la produzione di rifiuti solidi urbani pro-capite è raddoppiata, l’era “dell’usa e getta” ci consegna ogni giorno confezioni o contenitori in plastica, carta, cartone, alluminio, vetro che comunemente vengono gettati nella pattumiera senza distinzione alcuna. Questo comporta che milioni di rifiuti finiscono nelle discariche, ormai in esaurimento, per poi essere bruciati negli inceneritori con gravi danni per l’ambiente.

La normativa vigente in materia vorrebbe che le Amministrazioni locali si impegnassero per una diminuzione della quantità di rifiuti solidi urbani, ma il Comune di Taormina non è riuscito nell’intento. Avviare la raccolta differenziata esclusivamente in una parte del centro storico ha sicuramente penalizzato un’idea giusta nei contenuti, ma errata nel metodo applicativo. Il centro storico di Taormina presenta una serie di difficoltà nella raccolta dei rifiuti, legate alla tipologia urbanistica del centro abitato, inoltre la presenza di attività commerciali e ristoranti rende sicuramente più difficile l’attuazione della pratica della differenziata, necessitando di un periodo di tempo più esteso per raggiungere percentuali interessanti. Estendere questa buona pratica alle frazioni e dare un’adeguata informazione sull’importanza reale della raccolta differenziata potrebbe dare uno slancio ad un’iniziativa lodevole che ha finora dato pochi risultati.

L’auspicio è che Taormina prenda a modello il Comune etneo non solo nelle idee ma soprattutto nei numeri, raggiungendo nel tempo la soglia rifiuti zero che per ora rimane soltanto un sogno.Alle porte dell’Etna, la raccolta differenziata è partita molto tempo prima che a Taormina ma sta di fatto che ha toccato, come detto, l’89%: e, allora, quanti anni dovranno trascorrere affinché Taormina possa anche solo avvicinare i numeri encomiabili di realtà come Zafferana?

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