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Palacongressi, il G7 ultimo treno per l’agibilità. Poi che scelte farà la politica taorminese?

Quale futuro per il Palacongressi di Taormina? Il G7, che si svolgerà il 26 e 27 maggio 2017, potrebbe finalmente portare alla definitiva svolta sulla messa a norma di una struttura che da anni si intervalla fra aperture e chiusure a singhiozzo, ma l’Amministrazione comunale saprà, poi, dare il giusto indirizzo per garantirne un’effettiva fruizione 365 giorni all’anno? Al momento, gli interventi necessari per l’agibilità ammontano a 4 milioni di euro, da utilizzare per i diversi lavori, i più importanti dei quali sono: l’impermeabilizzazione del tetto con l’eliminazione delle strutture in ferro ed eternit, la sistemazione degli impianti di sicurezza e l’adeguamento dell’impianto elettrico, la sostituzione di ascensori e monta scale per disabili ed il miglioramento della rete di scarico fognario.

Ma una volta pronto, quale sarà la destinazione d’uso dell’auditorium di piazza Vittorio Emanuele II? Da 30 anni la struttura è lì e, tra mille promesse della politica che non hanno trovato riscontro nei fatti, non si è mai riusciti a rendere il palazzo del tutto funzionale, né tanto meno sono state trovate le risorse per la gestione. Ma soprattutto non è mai stata indetta una procedura per affidarne la conduzione ad un privato, né mai è stata trovata una formula in grado di renderlo pienamente operativo 12 mesi all’anno. Storie passate che, però, qualcosa la dovrebbero insegnare nel presente e per l’avvenire. Per tali motivi sarebbe opportuno pensare già oggi al futuro del Palazzo dei Congressi, che potrebbe risolvere l’annoso problema della destagionalizzazione del turismo a Taormina, ancora difficile da avviare mancando una struttura al coperto per la realizzazione di congressi o altri grandi eventi.

Eppure questa struttura di fatto c’è, il Palazzo dei Congressi è dotato di una sala da 900 posti e di una sala auditorium da 220 posti, ma è inutilizzabile questo fa rabbia e perciò bisogna giungere alla risoluzione del problema.

Dunque, il G7 è una possibilità da sfruttare non solo per mostrare la città al mondo intero, ma soprattutto può e deve essere la base di partenza per risolvere carenze rimaste irrisolte da troppo tempo. Se Taormina è la location adatta ad ospitare il vertice dei potenti del mondo, non è accettabile che ancora oggi ci siano tali “incompiute” problematiche, di cui Palazzo dei Congressi è soltanto uno dei tanti esempi.

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