S. Teresa di Riva – Al dodicesimo rintocco delle campane del Santuario Madonna del Carmelo è partito, sulle note di “Evviva del Tindari”, come ogni anno, il pellegrinaggio che porta tanti fedeli al Santuario della Madonnina Nera. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che nella riviera ionica è particolarmente sentita.
Sotto il sole o sotto la pioggia, i tanti pellegrini, affrontano con grande speranza questo cammino di fede. Un cammino faticoso, tortuoso, che attraverso i monti Peloritani, porta al Santuario arroccato su una montagna.
La partenza è stata preceduta dalla solenne celebrazione Eucaristica e dalla benedizione del parroco. Don Fabrizio Subba, durante l’omelia, “ha augurato a ciascuno dei fedeli che partono pellegrini al Tindari di poter meditare la parola di Dio, parola che deve essere custodita nel cuore”. “La vita cristiana – continua padre Fabrizio – non deve essere vissuta solo una volta l’anno durante il pellegrinaggio, ma quotidianamente con le piccole cose. Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. La Vergine Maria ci rimanda sempre al suo figlio Cristo Gesù. Oggi in maniera particolare che partite al Tindari la Madre Celeste vi rivolge le stesse parole che ha rivolto ai servi alle nozze di Cana: Fate quello che lui vi dirà”.
Il percorso del pellegrinaggio prevede, una sosta intorno alle 18.00, in località “Rutta Campana” con tra i momenti di preghiera, la recitazione del Santo Rosario in dialetto. In piena notte, i fedeli, affrontano una delle prove più dure, la montagna, per giungere alle prime ore dell’alba in località Bafia. Qui, dopo una preghiera recitata, insieme al sacerdote della parrocchia S. Carlo Borromeo e Spirito Santo, riprendono il cammino verso Rodì Milici e successivamente dopo essersi rifocillati fino alla meta del Tindari. Gli ultimi tornati vengono percorsi insieme al Rettore del Santuario.
Canti, preghiere e lodi accompagnano per tutto il tempo la fatica dei devoti. Nelle ultime curve (dalle tstimonianze) la commozione si fa ancora più forte; i piedi gonfi e doloranti per i chilometri percorsi diventano all’improvviso leggeri e la forza interiore è immensa. Giunti ai piedi dell’altare, i pellegrini, si stringono attorno alla Madre Celeste e ringraziano Dio per avergli dato la forza di affrontare questo viaggio, ognuno con la propria fede, con le proprie preghiere, con le proprie speranze.
“Durante il cammino – ci racconta un fedele – sento la presenza amorevole della madonnina che mi incoraggia a non mollare e superare le difficoltà del sentiero montano”.
Sabato mattina, si uniscono alla carovana dei fedeli, quelli che giungono al santuario sia con i pullamn che con le macchine per celebrare in comunità l’Eucarestia. Alle 12.00 i fedeli ripercorrendo il sentiero angusto dei Peloritani ritornano al Santuario Madonna del Carmelo con arrivo previsto domenica per le ore 20.00.
