CASALVECCHIO – Anche quest’anno nell’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo D’Agrò, con qualche giorno di anticipo sul solstizio d’estate astronomico, si è ripetuto il fenomeno di rifrazione della luce che vuole un raggio di sole penetrare attraverso la finestra dell’abside e illuminare, come fosse uno spot, l’altare e la sua croce. Niente di soprannaturale, solo un effetto particolare, un bagliore di grande intensità, che per la prima volta è stato fotografato. L’osservazione di questo fenomeno, ben conosciuto dai monaci bizantini che consentiva loro di calcolare il giorno più lungo dell’anno, si è avuta alle ore 10,39 di giovedì 16 giugno e per il giorno successivo ha richiamato all’abbazia un discreto numero di curiosi evidentemente allertati dal passaparola. Il fenomeno è avvenuto con cinque giorni di anticipo perché l’abbazia venne edificata attorno all’anno mille quando vigeva il calendario giuliano, sfasato rispetto al nostro che è quello gregoriano, di circa cinque giorni. Spiega l’arch. Ketty Tamà, presidente uscente del Lions Letojanni – Val d’Agrò che oggi nell’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo D’Agrò celebrerà il solstizio d’estate con la seconda edizione del convegno “Miti, Sogni, Poeti, Pittori e Santi nella Valle d’Agrò-La riscoperta del Genius loci nel Solstizio d’Estate” e contestualmente avrà luogo il passaggio della campana tra il presidente uscente, appunto l’architetto Ketty Tamà, ed il presidente entrante, l’oncologo Alessandro D’Angelo.
A margine c’è l’annuncio del vice sindaco di Casalvecchio, Carmelo Palella, che entro luglio verranno collocati cartelli turistici dell’Abbazia ai caselli autostradali della A18 nel quadro di una nuova segnaletica.