SANTA TERESA DI RIVA – La guerra dei rifiuti S.Alessio – S.Teresa – Furci continua senza esclusione di colpi e, in attesa che si trovi una soluzione, a Santa Teresa si sono accorti, sommersi da valanghe di lamentele, che il sistema porta a porta per la raccolta differenziata non funziona per come dovrebbe, sicchè sono subito stati annunciati i correttivi del caso. Intanto da ieri la raccolta comincia alle 3 e va terminata entro le 11,30 (otto ore invece delle sei attuali) in modo da non lasciare bidoni e cestelli ancora pieni di rifiuti a macerare sotto il sole a picco sui marciapiedi. A luglio ed agosto il servizio di raccolta verrà potenziato con l’impiego di altro personale. Per gli utenti resta sempre l’obbligo di posizionare bidoni e cestelli domestici dalle 22 alle 3. Ogni disservizio va segnalato al numero verde 800584730 che è stato potenziato oppure su face book alla pagina “Santateresabrillante” appositamente creata. Sulla quantità dei rifiuti prodotti, invece, c’è una entrata a gamba tesa del segretario provinciale della Fp Cgil, Carmelo Pino, che aveva combattuto una vera e propria battaglia per evitare che con l’Aro comunale venisse dimezzato l’organico delle unità impegnate nel servizio di raccolta e smaltimento (passate da 24 a 12). “Non conta quanta spazzatura un comune produce, ma quanto ne trasporta in discarica, meno trasporta più risparmia. Se poi lo fanno altri comuni per loro ….. ancora meglio. Sono i paradossi di un sistema balordo dove a pagare sono solo i cittadini ed i lavoratori. Lavoratori che ora vengono chiamati a svolgere straordinario per tamponare la falla nell’organico. Hanno sbagliato a fare i conti in nome del risparmio spinto, ora se ne vedono le conseguenze. E siamo solo all’inizio dell’estate”.
Si mettono in atto le strategie per evitare il “turismo munnizzaro” che si sta registrando da una decina di giorni a questa parte, da quando a Santa Teresa di Riva, con il porta a porta, sono stati eliminati tutti i cassonetti stradali. I sindaci di Furci e S.Alessio, Foti e Fichera, hanno notato una crescita esponenziale dei rifiuti nei cassonetti dei loro paesi e temendo di dovere pagare per i rifiuti depositati dai cittadini di Santa Teresa hanno sollecitato il sindaco Cateno De Luca a trovare una soluzione a questo problema che per loro ha un costo non indifferente.
Ma De Luca propone una nuova chiave di lettura per la spazzatura inh aumento nei due paesi confinanti: “La verità è una e semplice : erano gli altri che buttavano la spazzatura da noi, soprattutto da Savoca e Sant’Alessio, ed eravamo noi che pagavamo per loro. Una volta tolti i cassonetti a Santa Teresa … la munnezza è rimasta nel luogo di produzione”. Auguriamoci che sta storia finisca presto, perché siamo diventati lo zimbello di tutta la riviera ed ormai le barzellette sulla munnizza che viaggia da S.Teresa verso altri lidi sono diventate di più di quelle sui carabinieri.