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Gal Peloritani, parlano di pace, ma si fanno la guerra

SANTA TERESA DI RIVA – Gal Peloritani, pace fatta? No, solo una tregua armata per evitare di perdere l’autobus dei fondi europei: dopo il 30 giugno si dissotterrerrano le asce di guerra. Un rapido giro di telefonate tra i sindaci “ribelli” che, pur confermando la stretta di mano con il presidente del Gal nel corso dell’ultimo incontro tenutosi a Taormina, spiegano che la partita non è ancora chiusa.

La tregua di Taormina è stata firmata perché entro il 30 giugno bisogna che i 33 comuni ed i circa 150 partner privati (vecchi e nuovi) sottoscrivano la conferma dell’accordo di partenariato ed approvino la strategia di sviluppo del Piano di Azione Locale: l’assemblea per questa firma è stata fissata per il 25 giugno a Santa Teresa di Riva (sede del Gal Peloritani) ore 10. Prima ci saranno le comunicazioni del presidente Giuseppe Lombardo. Ci sarà la firma per consentire la presentazione della documentazione a Palermo dove verranno verificati i requisiti del Gal Peloritani previsti dall’avviso 19.1. Ma, c’è un ma. Dopo questa operazione fondamentale per intercettare i fondi europei (quindici milioni e rotti, secondo le ultime stime) si passerà alla fase due, quella che sta maggiormente a cuore ai sindaci non in linea con Cateno De Luca. Le richieste? “Implementazioone del Consiglio di Amministrazione con maggiore rappresentatività dei territori, del comprensorio taorminese in particoloare; una gestione veramente collegiale della programmazione equamente ripartita sui territori dei comuni partner. Terza e non ultima il Gal Peloritani dovrà cambiare nome e diventare Gal Taormina Peloritani e spostare la propria sede a Taormina dato che il sindaco Eligio Giardina ha dato la propria disponibilità”. Parole e musica di Marcello Bartolotta, sindaco di Limina, stella polare dei sindaci insofferenti alla politica accentratrice di De Luca. La replica del presidente Giuseppe Lombardo non è di chiusura: “Chiudiamo la prima fase con l’approvazione definitiva della proposta di strategia che abbiamo formulato, presentiamoci con le carte in regola a Palermo, e dopo potremo discutere di tutto quello che si vuole. L’allargamento del CdA è stato rinviato per questioni tecniche, altrimenti per noi non c’era problema”. Anche Davide Paratore, sindaco di Antillo, è per la mano tesa. “A Taormina è stato trovato un punto d’incontro, non era possibile percorrere altre strade perché non c’era più tempo, entro fine mese questa prima fase dovrà essere conclusa altrimenti rischiamo di restare fuori da ogni cosa”. Senza contare che si erano inseriti altri gruppi per destabilizzare il Gal Peloritani e portare i comuni jonico-alcantarini verso altri lidi, non ultimo quello tirrenico. Ma era solo fantapolica. O no? E Cateno De Luca su questa pace mascherata? “Meglio fare l’amore che la guerra” ha commentato laconicamente, soddisfatto perché a lui più dei posti nel CdA o il nome del Gal interessa portare i contributi della “programmazione strategica”.

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