SANT’ALESSIO – “Turismo munnizzaro”, dopo quello di Furci, si apre un altro fronte: Sant’Alessio. I sacchetti di spazzatura che non possono essere smaltiti a S.Teresa perché sono stati rimossi i cassonetti stradali dell’indifferenziata, vengono portati e smaltiti nei cassonetti di Furci e Sant’Alessio, almeno questa è la denuncia dei due sindaci.
Il sindaco Rosa Anna Fichera ha inviato, ieri, una nota all’Ato Me4 e per conoscenza al Prefetto, alla locale Stazione dei Carabinieri, e ai responsabili dei servizi economico-finanziari, di vigilanza e dell’Ufficio tecnico del Comune di Sant’Alessio per richiedere le pesate dei rifiuti a partire dal 2 maggio e il confronto con quelle dello stesso periodo del 2015. Nella nota il primo cittadino evidenzia che da quando si è avviata la raccolta differenziata “porta a porta” nel Comune di Santa Teresa di Riva e, soprattutto, da quando sono stati eliminati i cassonetti nel comune viciniore ha registrato personalmente (con documentazione fotografica) un aumento smisurato e sproporzionato dei rifiuti depositati nei cassonetti della cittadina del Capo. “Il conferimento dei rifiuti in discarica viene pagato a peso – spiega il sindaco Fichera – e incide proporzionalmente anche sul costo dello spazzamento del territorio comunale e la nostra preoccupazione è che i cittadini si ritrovino a pagare un maggiore costo di smaltimento per la presenza di eventuali rifiuti altrui, per questo abbiamo chiesto urgentemente di conoscere i dati delle pesate riservandoci di contestare gli addebiti in fattura qualora fossero riscontrate delle anomalie”.
La guerra della munnizza si sta allargando, tra poco diventerà globale. Ma se Sant’Alessio e Furci non sono al passo con i tempi (differenziata) perchè deve essere Santa Teresa a fare un passo indietro?
Sarà il matra che ci accompagnerà questa estate.
Una cosa e certa: i cittadini dei due comuni vicini non possono pagare per quelli di S.Teresa che non vogliono fare la differenziata