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Taormina, ospedale San Vincenzo da difendere. Oltre la crociata per il Bambin Gesù, anche il futuro degli altri reparti ad un bivio

L’ospedale San Vincenzo di Taormina, “per il ruolo di primissimo piano che svolge nella Sanità del nostro comprensorio, e nell’interesse della collettività, non può e non deve in alcun modo essere depotenziato”. Così si legge nella mozione di recente approvata dal Consiglio comunale di Taormina, che ha puntato nuovamente i riflettori sul presidio ospedaliero di contrada Sirina, in questi giorni interessato dalla discussa ipotesi di spostamento del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica “Bambin Gesù”.

La battaglia, per garantire che questo reparto venga mantenuto presso il nosocomio taorminese, è ancora in atto, ma consiglieri comunali ed amministratori dell’hinterland non vogliono che la questione si limiti alla difesa di questo singolo reparto, bensì venga estesa anche agli altri. Il presidio ospedaliero di Taormina è ormai un punto di riferimento per una vasta utenza, comprensoriale e non solo.

L’obiettivo deve essere quello di prevenire il depotenziamento delle varie Unità operative, alcune delle quali da tempo “in sofferenza” e alle prese con vari disagi. Come ben evidenziato nella citata mozione, esitata non solo dal civico consesso della Perla dello Ionio ma anche dal Consiglio dell’Unione dei Comuni, “il presidio ospedaliero di Taormina ha raggiunto punte di eccellenza riconosciute a livello nazionale“, pertanto, “nessuna giustificazione può condurre al ridimensionamento, accorpamento e/o chiusura di alcune importanti unità operative, in ultimo per ciò che attiene al reparto di Cardiochirurgia Pediatrica, punto di riferimento in tutto il territorio provinciale ed extraprovinciale regionale ed extraregionale». In tale ottica il G7 del prossimo anno potrebbe rappresentare un momento cruciale per questo territorio, anche per tentare di affrontare ataviche problematiche rimaste irrisolte nel corso degli anni.

Due gli esempi emblematici: la carenza di parcheggi per l’ospedale San Vincenzo e l’assenza di un eliporto. In entrambi i casi sono state valutate varie ipotesi, anche il possibile utilizzo di terreni vicini al presidio di contrada Sirina, ma la svolta non è mai arrivata e tutto si è fermato alle buone intenzioni. Dalle parole ai fatti, l’auspicio-necessità è che il vertice delle super potenze riesca a sbloccare queste vicende di rilevanza strategica per Taormina e le località vicine.

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