Arriva il momento della svolta per il Palazzo dei Congressi, che in occasione del prossimo G7 potrebbe finalmente essere messo a norma e reso agibile come ormai ci si attende a Taormina da oltre 30 anni.
Il Palacongressi è stato realizzato tra il 1970 e il 1980 e strutturato secondo le esigenze dell’epoca, con l’impiego di attrezzature meccaniche ed elettriche che attualmente risultano obsolete e non a caso la struttura è da parecchi anni aperta solo per brevi periodi dell’anno. Dalla data di conclusione dei lavori, secondo quanto relazionato di recente dal funzionario del Comune, Giovanni Coco, non si ha neppure certezza se esistono atti di consegna dei lavori p atti di collaudo statico e collaudo tecnico amministrativo. Da quando fu realizzato il Palacongressi è stato interessato soltanto da uno svariato numero di piccole manutenzioni ordinarie, che sono servite per garantire l’indispensabile funzionamento “a singhiozzo” in occasione di eventi particolari.
Gli interventi “tampone”, per adempiere al gran numero di “condizioni” richieste dalla Commissione Provinciale di Vigilanza (vincolanti), sono stati cospicui ma non hanno risolto in maniera concreta gli atavici problemi del palazzo. Secondo il Comune stesso – come si legge nella relazione di Coco – “Lo stato attuale è disastroso: sia nella funzionalità e sia nella condizione vetusta degli impianti elettrici (cabine di alta tensione, quadri comandi,etc.,) degli impianti idraulici, degli impianti antincendi, degli infissi (porte principali e periferiche), camerini da teatro (servizi fuori uso da infiltrazione acqua e da incuria). Il retropalco è anche interessato da infiltrazioni di acqua piovana (attenuati con i lavori dell’ultimo periodo)”. L’insperata ancora di salvezza, a questo punto, sarà il G7 che a quanto pare dovrebbe portare le risorse necessarie per ristrutturare l’edificio e metterlo a norma. Si parla di lavori per circa 4 milioni.
Ci si attende una lunga serie di opere essenziali tra le quali l’installazione di apparecchiature ed attrezzature tecnologicamente avanzate, per rendere al passo con i tempi e con le esigenze del mercato una struttura oggi da considerare inadeguata per tanti motivi e per altrettante carenze. I lavori da eseguire dovrebbero servire per garantire la modernità tecnologica e una condizione di conformità alla sicurezza globale richiesta dalle vigenti normative.
I prossimi mesi diranno se si riuscirà finalmente ad invertire, nei fatti, la tendenza trentennale di eterna incompiutezza di un edificio che avrebbe tutte le potenzialità per incidere in positivo sul turismo di Taormina e che invece è rimasto relegato sin qui nel limbo di una funzionalità a tempo, tra permessi provvisori, aperture, chiusure riaperture, e soprattutto con tante occasioni perse in termini di eventi che avrebbero potuto dare ossigeno agli operatori economici locali.