SANTA TERESA DI RIVA – Le famiglie di Santa Teresa di Riva sono alle prese in questi giorni (scadenza 30 maggio) con il pagamento dell’ultima rata della Tari, la tassa sulla spazzatura, qualora non l’avessero versata in una unica soluzione. Il tributo 2015 è stato minore del 30% rispetto all’anno precedente. Per i contribuenti cittadini c’è una buona notizia. Anche per il 2016 le bollette per la tassa ambientale diminuiranno. L’indiscrezione trapela dall’ufficio tributi che seppure non ha ancora completato tutti i conteggi, sembra proprio che l’atteso risparmio sul servizio ci sarà. Come è noto i primi quattro mesi dell’anno sono stati gestiti dall’Ato4 mentre dal 2 maggio sui è passati alla gestione diretta con l’Aro Comunale. Il servizio fai da te con il porta a porta tarda a carburare, ma è solo questione di tempo, anche perchè la cittadinanza sembra collaborare, a parte i soliti che trovano sempre il pelo nell’uovo. Certo, se si fossero fatte le cose con più calma, forse di sarebbe evitato qualche intoppo, ma è anche vero che se si vuole raggiungere l’obiettivo minimo e alleggerire la bolletta anche nel 2016, bisogna pur fare qualche sacrificio e soprattutto rassegnarsi a cambiare le proprie abitudini. E poi sarà un gran risultato quando spariranno tutti i cassonetti dalle strade.
Un risparmio, questo per i contibuenti, dovuto anche al fatto che gli uffici del comune di Santa Teresa di Riva stanno entrando a grandi passi nel Terzo Millennio informatico. Sono stati dotati di un software unico che consente di gestire con un solo programma i dati dei servizi demografici, economico finanziario, tributi e protocollo informatico e consentirà di diminuire i canoni per i contratti di manutenzione e assistenza dei vari software in uso.
Una razionalizzazione che nelle intenzioni dell’amministrazione dovrebbe portare un bel risparmio per le casse comunali. Ma è così? Intanto la scelta del fornitore. Si è proceduto con cottimo fiduciario al quale hanno partecipato tre ditte con le rispettive offerte. Due, che avevano offerto un minor costo, sono state escluse perché non in possesso dei requisiti richiesti, quella rimasta, la Maggioli di Santarcangelio di Romagna, aveva tutti i requisiti pur avendo presentato una offerta per 28mila euro oltre Iva 22%, di gran lunga superiore ai 19.780 della Ines Data ed ai 14.896 della Datanet. Sicchè il comune ha deciso di acquistare il pacchetto proposto dalla Maggioli. Tutto regolare dal punto di vista amministrativo anche se il nuovo contratto è più oneroso rispetto a quello con il precedente gestore che si accontentata di poco meno di 20 mila euro all’anno. Certo, si obietterà che il nuovo software consente mirabilie che quello vecchio non faceva ma è anche vero che il passaggio dal vecchio al nuovo comporterà nell’immediato qualche difficoltà per gli utilizzatori che dovranno farsi la mano (è previsto un corso di aggiornamento di 18 mesi).
Ma in nome del risparmio o presunto tale, cosa non si fa. Il mago del computer del comune, inserito nello staff del sindaco, che ha dato le risposte alle esigenze informatiche dei vari uffici, intanto ha incassa una parcella da 30mila euro. Grazie a lui, però, il Comune di Santa Teresa ha fatto un salto di qualità. Perché ci sarà una banca dati unica costantemente aggiornata e disponibile simultaneamente da tutti gli uffici del comune. E questo consentirà si scovare i furbetti delle tasse, gli evasori che finora era sfuggiti a tutti i controlli