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Unico “ristorante per i poveri”. Quaranta persone che vivono in miseria mangiano gratuitamente alla “Mensa della Fraternità”

ROCCALUMERA – C’è la partecipazione di tutti per tenere in vita la mensa dei poveri, battezzata “Mensa della Fraternità” gestita dalla cooperativa Rinascita, di cui è presidente Gianni Crementi. Messa su lo scorso anno con l’obiettivo di fornire un pasto caldo alle persone che vivono in disagiate condizioni economiche e sociali, adesso si trova un po’ in crisi, perché gli aiuti promessi dalle varie amministrazioni comunali del comprensorio non sono mai arrivati. “Noi ci siamo attivati con un contributo di 500 euro che integreremo nel corso dell’anno – ha dichiarato il consigliere Cosimo Cacciola – inoltre non facciamo pagare le tasse della spazzatura, luce e acqua. Se tutte le amministrazioni del comprensorio deliberassero un contributo, sicuramente la mensa per i poveri non rischierebbe di chiudere”. Attualmente sono una quarantina i poveri del comprensorio (Roccalumera, Furci Siculo, Nizza di Sicilia, S.Teresa di Riva, Pagliara) che usufruiscono a giorni alterni dei pasti caldi ”ma potrebbero essere almeno cento – ha dichiarato ancora il consigliere di maggioranza – perché la struttura lo consente ed il personale, formato da giovani volontari, è alquanto professionale”. Attualmente sono parecchie le famiglie che vivono in povertà,  che non hanno le possibilità economiche di imbandire giornalmente la tavola, e che si rifugiano alla “Mensa della Fraternità” per avere dei pasti caldi.  Ma la cooperativa non ha risorse finanziarie e sopravvive con l’aiuto di qualche macelleria, pescheria o supermarket, che forniscono gratuitamente generi alimentari. Per quanto riguarda la cucina, il servizio ai tavoli, la pulizia, vengono  espletati da volontari,  tra cui Franco e Teresa Brancato e Giovanna Joppolo, che si alternano nella gestione del locale. “Speriamo che l’Unione dei Comuni stanzi un grosso contributo – ha concluso Cosimo Cacciola – per tenere in vita questa struttura, che  attualmente dà da mangiare gratuitamente a circa quaranta persone”.

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