Roccalumera – Nel fastoso salone dell’antica Filanda si è tenuta una “Giornata di Studi sul Mistero del Sogno” in onore dello scienziato John Allan Hobson, professore emerito di Psichiatria presso L’Harvard Medical School di Boston. L’evento, promosso da “Archetipi e Territorio” Osservatorio di Antropologia Cognitiva, dai dottori Giuseppe Mento Neurologo, Giuseppe Turiano, Jenny Gioffrè e dal Centauro Onlus, è stato patrocinato dal Comune di Roccalumera.
Il congresso presentato dall’avvocato Silvana Paratore, ha visto studiosi di diverse discipline come L’Antropologia, la Psichiatria, le Neuroscience, la Letteratura, le Arti e la Cinematografia confrontarsi col Prof. HOBSON sulla Cultura del Sogno, dai tempi di Omero alla postmodernità. Nella sessione mattutina moderata da Fischetti e Schepis, Fulvia Toscano ha parlato del significato del sogno nella drammaturgia antica e nella tragedia greca, Roberto Motta su Arnaldo da Villanova, medico catalano di Federico III che viene consultato dal sovrano per chiarimenti su un sogno persistente che poi rivelerà la sua natura politica.
Marcello Aragona ha illustrato il sogno dalle tradizioni sciamaniche alla medicina transpersonale mentre per Luigi Baldari i sogni sarebbero un sistema psichico arcaico, desideri che abitano l’inconscio con contenuto onirico latente. Matteo Allone ha commentato una delle ultime interviste a C.G. Jung e la sua teoria sull’inconscio collettivo mentre Jenny Gioffrè ha sottolineato come il sogno procede per immagini e strutture narrative che conducono verso l’intimità con se stessi e con l’altro.
Nel pomeriggio, nella sessione moderata da Mento e Piraro, Sergio Todesco antropologo ha parlato dell’incubatio e delle pratiche magico-religiose connesse a fenomeni di guarigione nella cultura popolare del meridione mentre Grazia Pulvirenti e Renata Gambino hanno chiarito le relazioni tra sogno e creazione artistica. Nella seconda parte Giuseppe Turiano e Rosalia Silvestri hanno relazionato sui ritmi circadiani e ormonali durante il ciclo sonno-veglia e sul significato fisiologico del sonno REM e l’attività onirica. Nino Genovese ha parlato su cinema e sogno, sulla teoria psicoanalitica del cinema e sul punto di vista della macchina da presa, mentre Agatino Santoro ha illustrato brillantemente alcune riflessioni di neuroanatomia e cosmologia.
Dopo i saluti del Sindaco di Roccalumera Gaetano Argiroffi, Hobson nella sua lecture ha rilevato come una delle proprietà più sorprendenti del cervello umano è la capacità di autoeccitazione che lo porta a formulare programmi ed ipotesi e a visualizzare e costruire realtà virtuali dalle immagini e dalle percezioni già accumulate, utilizzandole al meglio nel costruire una realtà virtuale, quella onirica, espressione per l’appunto della creatività intrinseca dei nostri neuroni. Nel sonno REM la neuromodulazione, il blocco delle afferenze esterne ed il livello intrinseco di attività elettrico-metabolica del nostro cervello sono tali da consentire una creatività libera dalle pastoie del pensiero logico. La mente, ossia il nostro cervello, può pertanto operare in libertà fuori dagli stretti confini del plausibile e dell’accadibile e immaginare e costruire realtà legate solo dall’universale linguaggio formale del sogno.
La splendida performance artistica “Qualcosa d’altro” di Stello Quartarone e il Premio letterario per “Una Notte da Sogno” al Main Palace Hotel hanno completato le suggestioni oniriche della giornata.