Casalvecchio – Continua a rimanere pericolosa la circolazione verso l’abbazia dei SS Pietro e Paolo d’Agrò. Infatti , rischia di finire prima di iniziare la stagione turistica che ha come meta la monumentale chiesa arabo – normanna, ubicata sulla sponda sinistra del torrente Agrò.
Alla base di questa mancata sicurezza viaria, c’è un dissesto idrogeologico, nella parte finale della Sp 17 (contrada Contura di Savoca) che, a breve, potrebbe non consentire più il transito ai numerosi pullman che, giornalmente, raggiungono l’abbazia basiliana che, nei secoli scorsi, è stata fiorente sede dei monaci basiliani. E’ ormai, da diverso tempo, che l’importante arteria fa evidenziare, in questo tratto finale , evidenti segni franosi, tanto che la carreggiata continua a sprofondare nei due lati con i muri di contenimento dell’importante arteria, quasi del tutto abbattuti.
Cittadini, automobilisti, Enti locali (Casalvecchio e Savoca) chiedono, da tempo, all’amministrazione provinciale degli interventi per poter eliminare lo stato franoso e di pericolo esistente in questo tratto di strada, ma Palazzo dei Leoni continua a rinviare la soluzione del delicato e rischioso problema viario. Adesso, con la stagione turistica quasi iniziata, il costante transito dei pullman (è l’unica strada per poter accedere all’abbazia con i mezzi pesanti) non fa altro che allargare il fronte dello stato franoso il cui esito finale potrebbe essere quello di pregiudicare totalmente la stagione turistica che, ogni anno, fa registrare oltre 10 mila presenze di turisti e vacanzieri nel sito culturale vanto non solo di Casalvecchio, ma dell’intera riviera jonica.
Istituzioni locali, automobilisti, cittadini ed operatori economici della valle d’Agrò sono in attesa, ormai da tempo, di risposte concrete da parte dell’amministrazione provinciale che ha la gestione della Sp 17, l’unica arteria che consente il transito dei pullman verso il “gioiello” architettonico dell’era arabo – normanna con riflessi bizantini. I ritardi negli interventi, da parte di chi di competenza, non sono più giustificabili perché il delicato problema si porta avanti ormai da diverso tempo.
