FORZA D’AGRO’ – La prima sezione del tribunale civile di Messina (giudice monocratico Milena Aucelluzzo) ha rigettato la richiesta di risarcimento dell’ex candidato sindaco alle amministrative del 2006 di Forza D’Agrò, Salvatore Donato, nei confronti del sindaco Bruno Miliadò, che quelle amministrative vinse, ma poi un anno dopo venne dichiarato decaduto. Miliadò ebbe 310 voti, Donato 296 e il terzo, Antonino Biagio Bianca, 121 voti. Ed appunto per questa decadenza che Donato aveva chiesto la condanna del Miliadò al pagamento dei danni subiti (patrimoniali, morali ed alla vita di relazione) che quantificava nell’indennità di carica spettante al sindaco per l’intero mandato, oltre interessi e rivalutazione monetaria; e in subordine “il risarcimento del danno da perdita di chance per la fondata probabilità di sua vittoria”. Richiesta del tutto nuova nel conflitto eterno tra vincitori e vinti in una competizione elettorale, che hanno posto al giudice a “qualificare le domande del Donato ai sensi dell’art. 2043 c.c.”.
La dottoressa Aucelluzzo ha stabilito che “dall’esame della documentazione, pur ritenendo sussistenti il fatto e l’elemento soggettivo, no0n è emersa la prova del nesso di casualità tra il fatto in esame ed il danno così come lamentato dall’attore. Se risulta incontrovertibile la illegittima candidatura di Miliadò, è innegabile che la competizione elettorale è per sua natura intrinsecamente aleatoria, non potendo operarsi alcun automatismo, perché non può ragionevolmente ritenersi che , in assenza di canditura del Miliadò, la lista Insieme avrebbe proposto la candidatura a sindaco di un altro soggetto, per come è effettivamente avvenuto nelle successive consultazioni, così rendendo assolutamente imprevedibili i risultati elettorali che si sarebbero ottenuti”. Il giudice ha quindi rigettato le due richieste ed ha condannato Salvatore Donato al pagamento in favore del Miliadò delle spese di lite (complessivamente 10.584 euro) e di registrazione. Donato è stato rappresentato dall’avv. Giuseppe Biondo mentre Miliadò ha avuto come legali Nino Gazzara e Salvatore Gentile.