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giovedì, Settembre 19, 2024
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Gal Peloritani o Gal De Luca?

 Nel Gal Peloritani ormai è guerra aperta: l’obiettivo è spodestare Cateno De Luca, padre putativo di questo gruppo che ora si è allargato fino a Messina comprendendo i villaggi rurali dell’area metropolitana. Prima di parlare dell’aria di fronda, diamo conto ai lettori che Messina ha aderito formalmente al Gal Peloritani sottoscrivendo la relativa lettera di adesione; e questo consentirà all’organismo di ampliare la sua base ed ottenere contributi maggiori (35/40 euro per abitante). Adesso i vari uffici sono all’opera per formalizzare l’adesione, venerdì dovrebbe esserci l’incontro conclusivo.

E verosimilmente la mossa di includere Messina è uno dei motivi per cui sono cominciati a soffiare venti di fronda. L’arrivo di Messina e del suo “peso politico” non va giù a qualcuno dei partner attuali che teme di perdere potere contrattuale. Da qui i mal di pancia.

Lunedì a Taormina si è tenuta una riunione “riservata” per discutere il futuro assetto del gal. Erano presenti i sindaci di Taormina, Francavilla, Giardini, Castelmola ed il vice sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo lo Giudice, invitato perché prendesse atto delle decisioni che sarebbero state prese. Non se ne è fatto niente, lo Giudice ha sciorinato i risultati ottenuti dal Gal in questi anni di attività, chiarendo a chi ancora non lo aveva ben chiaro che i finanziamenti vengono assegnati con bando ad evidenza pubblica e non per simpatia o antipatia. Le posizioni sono delineate, ormai. Da una parte i comuni “fedeli” a Cateno De Luca, dall’altra quelli che cercano spazio e vogliono spostare il baricentro su Taormina ed il taorminese per spezzare l’egemonia, o presunta tale, delle valli joniche. E’ stato costituito un “comitato di saggi” che si confronterà con il presidente Giuseppe Lombardo e coloro che vogliono mantenere l’attuale assetto del Gal Peloritani (44 partners jonico – tirrenici, dalla Valle dell’Alcantara alla Valle del Patrì) e dopo si andrà alla conta o alla scissione.

Naturalmente sobrio … come è nel suo stile, il commento del sindaco di Santa Teresa di Riva, Cateno De Luca. “La Riviera Jonica è anche questo! Ci sono troppi sindaci che studiano per fare i deputati regionali o nazionali sperando di appropriarsi dell’eredità politica della “buonanima” dell’onorevole Cateno De Luca. Ci sono alcuni sindaci che buoni asini volanti non sanno neanche che il proprio comune è’ nel Gal. Ci sono troppi sindaci che vogliono mettere la mani sul Gal Peloritani per farne un mero strumento di potere e clientelare” e conclude invitando il presidente Lombardo a “resistere, resistere, resistere …”. Resta il fatto, però, che il consiglio di amministrazione del Gal Peloritani (peraltro scaduto il 31 dicembre scorso) è “sbilanciato” sulla riviera jonica con linea di demarcazione a Letojanni. I comuni della Valle dell’Alcantara e del Taorminese non sono rappresentati. E visto che negli anni passati sono state distribuite risorse per 7 milioni di euro di fondi europee e che una poltrona fa sempre comodo, ecco spiegato il perché di qualche risentimento nei confronti di “cateno asso pigliatutto”. 

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