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Aro, gestione rifiuti. Lettera della minoranza

 

Roccalumera – Dai consiglieri comunale di minoranza riceviamo: “L’Amministrazione Comunale di Roccalumera, fa “il salto di qualità” e continua con lo scaricabarile di responsabilità … anche fuori Roccalumera: non conosce confini e lancia accuse alla Regione ed ai loro Uffici, salvo poi essere smentita dai fatti e … da se stessa!

La Legge Regionale n. 9/2010 e s.m.i. consentiva ai comuni, a far data dal 1 settembre 2013, di gestire in proprio o in forma associata il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti.

Da quella data , oltre al susseguirsi dei soliti annunci e proclami, cosa succede?

La verità è facilmente deducibile dal susseguirsi degli atti che succintamente di seguito riportiamo per evidenziare gli ingiustificabili ritardi delle procedura di  avvio della gestione dei rifiuti con l’A.R.O..

Si impiegano (perdono?!) circa 8 mesi per capire che non era conveniente che fosse l’ATOME4 Rifiuti l’interlocutore giusto:  bisogna attendere, infatti, maggio 2014 per la scelta dell’avvio della gara di individuazione di professionisti esterni per la redazione del piano.

Tale piano prevede – una volta avviato il servizio – un risparmio pari a circa 25.000,00 €./mese.

Ad aprile 2015 la Regione approva il Piano mentre l’Amministrazione trasmette gli atti per le procedure di gara  all’UREGA solo il 24 novembre 2015, impiegando (perdendo|?) altri 7 mesi.

L’ufficio dell’Urega prontamente in data 11/12/2015 richiede alcune integrazioni tra cui la delibera di C.C. di approvazione del Piano, così come, peraltro, previsto da una direttiva dell’assessorato regionale emanata già dal lontano 14/05/2015.

L’argomento viene portato in discussione in Consiglio solo il 23/03/2016: si è atteso (perso?!) altri 3 mesi.

La minoranza, in linea di principio favorevole alla gestione diretta del servizio – come, peraltro, già evidenziato col voto favorevole alla delibera di approvazione della convenzione col Comune di Furci -,  sottolinea la responsabilità dell’Amministrazione in merito ai tempi di attuazione e manifesta alcune perplessità:

– sulla previsione di un C.C.R. (Centro Comunale di Raccolta) in prossimità della zona artigianale, nonostante nei lotti dell’area P.I.P. vi è assoluto ed esplicito divieto di svolgere attività di lavorazione e trasformazione dei rifiuti;

– sulla mancanza di libera concorrenza (a scapito della qualità del servizio e dell’economicità dello stesso?!) in quanto viene inserita una clausola che impone all’impresa appaltatrice la disponibilità di un’area di stoccaggio e di un deposito-autorimessa entro 10 km dal territorio dell’A.R.O.;

– sul periodo di avvio che prevede il dimezzamento dei giorni di raccolta con possibili disservizi;

– in merito alle penalità da applicare all’appaltatore in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, senza prevedere idonee e sufficienti garanzie per l’Amministrazione.

Per tutta risposta, invece di attenzionare quanto responsabilmente evidenziato, maggioranza ed Amministrazione affermano che sono stati … “BRAVI E SOLERTI” … e che le perdite di tempo sono dovute alla burocrazia regionale (?!) e che il Piano non poteva essere modificato trattandosi solo di una presa d’atto!

Siamo stati costretti ad astenerci nonostante favorevoli in linea di principio su un argomento così importante sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico (vedasi dichiarazione di voto allegata alla Delibera di C.C. n. 2 del 23/03/2016).

La verità, che viene fuori dai fatti e dagli atti sopra citati, è che, da allora ad oggi, l’Amministrazione, nonostante i tanti annunci e proclami,  ha accumulato una serie di ritardi almeno pari a circa 18 mesi (8+7+3) che hanno causato un mancato risparmio per i cittadini di circa €. 450.000,00.

E’ ora che la politica – da Roma a Roccalumera – cambi verso e consideri i cittadini come destinatari di servizi e non come un bancomat da cui attingere all’occorrenza”.

                                        I consiglieri di minoranza

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