Il pontone, invece, è stato preso a nolo, e non si poteva fare perché diventava un sub appalto non consentito dal capitolato. A rilevare questa presunta anomalia lo scorso 27 dicembre il collaudatore, che se n’è accorto dopo due avanzamenti e la realizzazione del 90% delle opere. Lo ha quindi segnalato all’Agenzia Nazionale Anti Corruzione dalla quale si attendono le decisioni. L’altra sera in consiglio sono volati paroloni importanti come “turbativa d’asta” “rescissione del contratto” “azione legale”: tutte azioni che porterebbero ad un lungo stop dei lavori nelle more della risoluzione della questione.
Sullo stato dell’arte ha relazione con la solita dovizia di particolari il direttore dei lavori ing. Giuseppe Mallandrino che ha anche riferito delle criticità emerse nella relazione del collaudatore. Della piega che ha preso la questione si sono dichiarati insoddisfatti i consiglieri del gruppo di minoranza (Carnabuci, Riggio, Moschella, Trovato) che avevano chiesto la convocazione urgente del consiglio proprio per fare chiarezza. Anche il sindaco Rosa Anna Fichera si è detta preoccupata per lo stallo dei lavori e per i riflessi che questo fermo potrà avere sulla realizzazione del ripascimento per il quale si attende sonlo l’esito degli esami della sabbia da prelevare dal torrente Agrò prima di avviare le procedure per la gara di appalto. Ecco la dichiarazione del capogruppo Giuseppe Riggio.