SANTA TERESA DI RIVA
«Se la comunità santateresina mi sceglierà come umile e determinata guida creerò le condizioni per realizzare nei prossimi anni le seguenti opere pubbliche e private …», parole e musica tratte dal programma annunciato agli elettori da Cateno De Luca nel maggio del 2012 in piazza Municipio.
Lasciamo stare lo svincolo, il porticciolo, il polo artigianale con area fieristica, o il polo turistico ricettivo, che restano nel libro dei sogni, ma «il recupero dell’area ex Stat per attività ludico varie e dell’area demaniale soprastante fino al depuratore» che fine ha fatto? Come le altre, si dirà: appunto un sogno.
Anzi questo argomento specifico, che aveva suscitato grande entusiasmo tra i residenti della zona sud, è sparito dalle relazioni che il primo cittadino ha presentato alla cittadinanza nel corso di questi ultimi tre anni.
Ma c’è stata una volontà vera di sistemare quell’area che versa nel degrado, che è ricettacolo di topi, cani e chissà cos’altro, che è stata trasformata nel frattempo come deposito di materiale edile del Comune?
Invero tra i tanti incarichi professionali assegnati in questi tre anni e mezzo dall’amministrazione comunale guidata da Cateno De Luca non ce n’è uno che è uno per il recupero dell’area ex Stat, come promesso nella precedente campagna elettorale. Evidentemente, l’argomento tornerà buono per la prossima.
Nel Programma triennale delle opere pubbliche 2016/2018 testé adottato dalla giunta municipale, invero, figura un vecchio progetto (del 2003, sic) per la «Riqualificazione ambientale turistico-balneare alla foce del torrente Agrò del costo presunto di 2.580.000 che secondo le previsioni del programma dovrebbe essere realizzato nel… 2018, praticamente dopo la conclusione del mandato di questa amministrazione (2017). È inclusa l’area ex Stat? Non ci pare proprio.
Intanto, ci sono problemi anche per il rinnovo della concessione demaniale dell’area spondale.
Il Genio civile ha subordinato il parere per il rinnovo alla «demolizione dei corpi di fabbrica abusivi dell’ex Stat, per la loro immediata prossimità all’argine ed in quanto ricadenti in area demaniale di golena soggetta a possibili fenomeni di esondazione in caso di eventi eccezionali» scriveva l’ingegnere capo del Genio civile, ing. Leonardo Santoro, il 4 agosto 2015 nella lettera di risposta alla richiesta di rinnovo, inviata per conoscenza anche all’Agenzia del Demanio.
I manufatti sono ancora lì, l’area è ancora nel degrado, i capannoni (abusivi) vengono concessi per ospitare l’allestimento dei carri del carnevale. A rischio e pericolo dei carristi. E nessuno dice niente, ma soprattutto nessuno fa niente perché questa situazione venga risolta una volta per tutte e l’area restituita alla pubblica fruizione.
Dimenticanza?
Nel Programma triennale delle opere pubbliche adottato dalla Giunta figura un vecchio progetto (del 2003, sic) per la «Riqualificazione ambientale turistico-balneare alla foce del torrente Agrò del costo presunto di 2.580.000 che secondo le previsioni del programma dovrebbe essere realizzato nel… 2018, praticamente dopo la conclusione del mandato di questa amministrazione (2017). È inclusa l’area ex Stat? Non ci pare proprio.