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lunedì, Settembre 23, 2024
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Rifiuti, i sindacati trovano pietre nelle lenticchie

SANTA TERESA DI RIVA – Gestione diretta dei rifiuti a Santa Teresa di Riva: le organizzazioni sindacali chiedono all’impresa aggiudicataria e all’Ato4 uscente, un “tavolo tecnico” per discutere delle assunzioni. La società che si è aggiudicata l’appalto per la gestione dei rifiuti a Santa Teresa di Riva ha, infatti, chiesto all’Ato4 (in liquidazione) l’8 gennaio scorso l’elenco nominativo dei 12 dipendenti che dovranno essere assunti “per passaggio diretto e immediato” come  previsto dagli atti di gara, e che hanno maturato tale diritto. Passaggio obbligato in vista del via che dopo la firma del contratto è stato fissato per il 1 febbraio. Ma le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente presso l’Ufficio provinciale del lavoro con l’impresa, l’Ato4, la Srr della Area Metropolitana, ed il comune di Santa Teresa di Riva, per un confronto sull’accordo quadro sottoscritto il 6 Agosto 2013 tra l’Assessorato Regionale all’Energia e le organizzazioni sindacali, con il quale viene stabilito il passaggio delle unità lavorative della cessante stuttura d’ambito a quella subentrante.

Riprende, quindi, ma non si è mai sopito, il conflitto tra Fp Cgil e Comune di Santa Teresa di Riva riguardo alla salvaguardia del posto di lavoro. Come si ricorderà con il passo all’Ambito Ottimale il comune di Santa Teresa ha stabilito che per gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città bastavano 12 unità lavorative. La Fp-Cgil e le altre organizzazioni di categoria presenti sul territorio ne avevano censite 22 unità, di cui chiedevano l’assunzione. Il comune non ha inteso ragioni, l’assessorato ha approvato l’Aro con 12 unità, è stata espletata la gara di appalto e l’Urega dopo sei mesi, lo scorso novembre, l’ha aggiudicata ad un raggruppamento di imprese formato da tre società Onofaro Antonino Srl- Multiecoplast Srl-Caruter Srl con capofila la Onofaro di Naso. Il contratto è stato firmato nei giorni scorsi e l’affidamento avrà inizio il 1 febbraio prossimo. L’appalto “vale” 7 milioni di euro in sette anni. Nel frattempo bisogna predisporre le assunzioni e non è detto che il passaggio dall’Ato all’Aro sia automatico.

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