E’ allarme per i circa 10 mila lavoratori stagionali che operano nel settore turismo di Taormina e dell’intero comprensorio jonico. Dal testo definitivo della legge di stabilità che sta per essere varata dal Governo a Roma è, infatti, misteriosamente scomparso l’emendamento in favore della categoria che dovrebbe tutelare i lavoratori per il periodo 2016-17 in concomitanza con l’entrata in vigore della Naspi. Il voto finale è atteso ora per le prossime ore e potrebbe essere un autentico bivio per tante famiglie.
“L’emendamento in oggetto – spiega Pancrazio Di Leo, segretario regionale della Fisascat Cisl Sicilia – garantirebbe la copertura finanziaria ed in sostanza il riconoscimento per il periodo 2016-17 ai lavoratori dei precedenti presupposti normativi, sui quali si basava il vecchio sistema di accesso all’indennità di disoccupazione. La manovra, se dovesse essere approvata senza quell’emendamento obbligherebbe i lavoratori a dover avere un periodo di impiego non inferiore a 8 mesi per poter percepire poi 4 mesi di disoccupazione, contro i 6 mesi invece della ex Aspi”.
“Le organizzazioni sindacali – aggiungono Di Leo e Salvatore D’Agostino, segretario aggiunto della Fisascat Cisl Messina -,- avevano scritto, tra l’altro, una dettagliata lettera ai ministri Boschi, Poletti e Franceschini, per evidenziare l’assoluta necessità di tutelare i lavoratori e le tante famiglie interessate dai risvolti della manovra di stabilità. Ora ci preoccupa e ci sorprende che venga messo in discussione l’emendamento sulla Naspi. Certamente, se non dovessero arrivare nelle prossime ore delle novità positive, siamo pronti a riprendere la nostra battaglia. Al contempo ribadiamo che non soltanto va garantita la possibilità di accesso alla disoccupazione per i lavoratori, ma va prima di ogni cosa garantito il diritto al lavoro stesso. A tal riguardo ci rivolgiamo agli operatori economici e le aziende rinnovando il nostro appello: a fronte di dati positivi sulla stagione turistica gli imprenditori devono avere la convinzione e la lungimiranza di dare più occupazione”.
La spinosa questione Naspi e gli incerti sviluppi di queste ore sugli ultimi interventi alla legge di stabilità saranno oggetto di una riunione del direttivo provinciale della Fisascat Cisl convocata per giovedì mattina (17 dicembre) a Letojanni.
La Naspi introdotta dal Jobs Act del maggio 2015, ricordiamo, cambia i criteri di accesso all’indennità di disoccupazione, rapportandosi all’importo della media lorda mensile degli ultimi quattro anni utili. La durata Naspi è stabilita, in pratica, per un periodo pari alla metà delle settimane contributive (quindi effettivamente lavorate) degli ultimi quattro anni”.
Dunque a chi ha lavorato, ad esempio, 116 settimane l’indennità verrebbe corrisposta per 58 settimane. In questo periodo di tempo non saranno però computati i giorni che hanno già dato luogo, in passato, al diritto per la stessa prestazione. Dal 2017 il periodo massimo stabilito per l’erogazione della prestazione sarebbe pari a 78 settimane.