ANTILLO – Discarica di rifiuti “scoperta” contrada Manti in seguito alla alluvione del 10 ottobre: la Regione se ne lava le mani e lascia il cerino acceso in mano al Comune di Antillo perché già nel 2007 era stato finanziato un intervento di bonifica e “messa in sicurezza di emergenza”. Se in quell’occasione i rifiuti non sono stati rimossi, ma interrati, adesso dovrà essere il comune, in quanto proprietario dell’area, e quindi “soggetto responsabile della potenziale contaminazione” a provvedere in via d’urgenza per evitare pericoli verso l’uomo e l’ambiente. Una vera tegola per il Comune di Antillo che ha le casse vuote dopo gli interventi di emergenza per rimuovere fango e detriti per l’alluvione di ottobre e che si era rivolto alla Regione ed a tanti altri enti segnalando la situazione venuta fuori con l’alluvione di ottobre in contrada Manti dove era ubicata una ex discarica comunale “bonificata” nel 2007.
La Regione, tramite il dipartimento dell’acqua e dei rifiuti – servizio 6 – gestione integrata rifiuti – bonifiche, ha fatto sapere con una nota del 30 novembre firmata dal dirigente del servizio Vito Vanella, che “non opera in regime emergenziale e quindi i tempi di eventuali finanziamenti, subordinati in ogni caso alla presentazione di progetto esecutivo ed alla disponibilità economica, non sono compatibili con l’emergenza riscontrata”. Nessuna risposta alla richiesta di intervento inviata all’Arpa Sicilia, al genio civile, all’assessorato regionale territorio e ambiente, al corpo forestale. Ora il sindaco di Antillo, Davide Paratore, si ritrova questa patata bollente in mano col rischio che in caso di inadempienza si ritrovi sul banco degli imputati.
Come si ricorderà in seguito alla alluvione del 10 ottobre in contrada manti ritornarono in superficie i rifiuti dell’ex discarica bonificata nel 2007 on un finanziamento dell’Ufficio Speciale dei Rifiuti, i cui lavori ultimati ad aprile 2007 vennero certificati di “regolare esecuzione” l’11 maggio 2007. A distanza di otto anni e per l’erosione provocata sul terrapieno dal torrentello che vi scorre accanto, è venuta alla luce “una consistente mole di rifiuti con diversi livelli di stratificazione”. Il sindaco denunciò tutto ai carabinieri che posero sotto sequestro l’area e tutto l’incartamento concernente l’ex discarica. Per quella “bonifica” vennero spesi 177mila euro. In attesa dei provvedimenti della magistratura, ci si sarebbe aspetto un invio di un ispettore da parte dell’assessore ai rifiuti, Vania Contraffatto, che dovrebbe avere tutto l’interesse a verificare, in seguito ai fatti segnalati dal sindaco Paratore, come sono stati spesi i soldi pubblici. Invece se ne sono lavati le mani, scaricando ogni responsabilità sul Comune. Va a finire che a pagare sarà solo il sindaco di Antillo.