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Taormina, ricorso anti default consegnato a Roma. Udienza alla Corte dei Conti il 16 dicembre

E’ stato depositato ieri mattina a Roma, presso le Sezioni Riunite della Corte dei Conti, il ricorso “anti-default” del Comune di Taormina. L’istanza è stata consegnata presso i competenti uffici della capitale dal segretario generale di Palazzo dei Giurati, Michelangelo Lo Monaco, ed è avverso all’esito della delibera del 18 settembre scorso della sezione regionale della Corte dei Conti che nella circostanza bocciò il piano di riequilibrio dell’ente locale taorminese. Si tratta di un appuntamento ormai cruciale per le sorti finanziarie della città di Taormina, davanti alla quale si aprono inevitabilmente due strade: o il dissesto e l’arrivo di una terna di commissari dal Ministero per sovrintendere le spese e risanare i debiti, oppure una salvezza in extremis se riuscirà l’impresa di smontare il pronunciamento avutosi a Palermo. L’apposita udienza in cui verrà discusso il ricorso avrà luogo a Roma il 16 dicembre.

Il ricorso è stato predisposto dal pool di legali composto dall’avv. Pietro De Luca, Marcello Scurria e Gaetano Callipo, unitamente a Francesco Bruno (esperto per la materia finanziaria). Da lunedi mattina sino alla giornata di mercoledi c’è stata, in sostanza, una tre giorni di lavoro preparatorio senza sosta, dalla mattinata sino a sera, per mettere a punto un ricorso che si preannuncia particolarmente complesso. Non sarà semplice smontare le tesi della sezione regionale della Corte dei Conti, che ha contestato al Comune di Taormina una difficile situazione per quanto concerne i contenziosi ma anche in oggetto alla cronica scarsa liquidità di cassa ed il costante ricorso alle anticipazioni di cassa. La “partita”, ovviamente, si giocherà tutta nei numeri.  La questione in assoluto forse più spinosa è quella che riguarderà la discussione sul lodo parcheggi.

“Imprepar-Impregilo”, stando a quanto evidenziato dai magistrati di Palermo, ha rifiutato la transazione per la quale avrebbe ottenuto l’importo di 5 milioni 023 mila euro in luogo di quello di 28 milioni 428 mila euro derivante dal decreto ingiuntivo n.185 del 2007. “E’ vero infatti che ha concesso la rateizzazione – ha spiegato la Corte dei Conti – ma a condizione che fosse versato un importo annuo di 2 milioni 848 mila euro e purchè il pagamento della prima rata avvenisse entro l’anno 2014. In realtà il Comune ha contestato il maggior importo preteso, non pagando la prima rata e facendo venire meno le condizioni a cui era subordinata la rateizzazione”.

Sarà importante anche la discussione sulle azioni avviate dal Comune per il recupero dei tributi non riscossi, e se quindi la Corte dei Conti le riterrà da subito efficaci o tardive ai fini del riequilibrio. I debiti complessivi che il Comune si è impegnata a ripianare nel proprio bilancio su base decennale ammontano a 13 milioni, che secondo la Corte dei Conti però al momento potrebbero anche essere di più.

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