FORZA D’AGRO’ – Oggi gli elettori di Sant’Alessio e Forza D’Agrò (2440 quelli aventi diritto) dovranno decidere il futuro della frazione Scifì, ovvero se separarla da Forza D’Agrò per aggregarla a Sant’Alessio. E’ la prima volta che si tiene un referendum dagli spiccati connotati elettoralistici, ed è la prima volta, dopo il 1948, che una frazione intenta una vera e propria “guerra” di secessione non per rivendicare la propria autonomia, ma per staccarsi dal comune-madre al quale è stato legato da quasi 70 anni, per aggregarsi a quello più vicino fisicamente di Sant’Alessio, comune al quale nel 1948 gli scifiesi di allora non vollero unirsi, posti davanti alla scelta, e preferirono Forza D’Agrò. Settanta anni dopo i nipoti hanno constatato che Forza D’Agrò è stata una matrigna piuttosto che una madre amorevole, ed hanno promosso il referendum per la secessione. Il sindaco di Forza D’Agrò si è opposto in tutte le sedi alla indizione del referendum perché ritiene che il territorio non debba essere alterato sostenendo, una volta che il referendum è stato indietto, il comitato per il no. Voteranno oltre agli elettori di Scifì anche quelli di Forza D’Agrò e Sant’Alessio. In tutto sono 2440: 1.426 a S. Alessio e 1.014 a Forza d’Agrò. I seggi sono stati allestiti alla scuola elementare di Forza d’Agrò, nei locali della delegazione comunale a Scifì e presso la scuola “Gussio” a S. Alessio. Si vota in una sola giornata, dalle 7 alle 22, subito dopo comincerà lo spoglio. Gli elettori avranno una scheda sulla quale potranno sbarrare il Si se vogliono la secessione, ed il no se non desiderano cambiare. Perché il referendum sia valido occorre che vada a votare il 50% più uno degli elettori aventi diritto.
La scelta ha chiari connotati politici perché le posizioni espresse in questi giorni di campagna elettorale alimentata soltanto dai fautori del si, rappresentano la mappa della geografia amministrativa nei due comuni. Le attuali opposizioni sono per il no, con qualche distinguo. Come quella del leader del gruppo di minoranza di Sant’Alessio, Cetto Fleres, che pur non dando indicazioni di voto ai propri elettori, li ha invitati a “ponderare attentamente per decidere democraticamente e liberamente se e come operare una scelta che determinerà importanti conseguenze e ripercussioni sociali, politiche ed economiche”. (gi.pu.)