Carmen Consoli si è presentata con la sua chitarra elettrica color rosa, scarpe rosse con evidente tacco, acconciature e abbigliamento punk. Sul palco gioco di luci costante tendente per lo più al rosa shocking, al rosso, al verde. Ha alternato la chitarra acustica a quella elettrica. Coadiuvata sul palco dalla batterista Fiamma Cardani e dalla bassista Lucia Luccini. Incipit con omaggio alla Norma di Bellini con la celeberrima Casta Diva, hit di presentazione che ha inaugurato il concerto ma le atmosfere d’antan non si sono esaurite qui anzi sono proseguite a metà serata con l’ingresso sul palco delle “Malmaritate” musiciste vestite da sposa ma con acconciature che rimandavano all’antica Grecia, otto in tutto, camuffate da donne che recavano i segni di evidenti violenze. Infatti il tema del concerto era quello del femminicidio col palese invito della cantante alle donne di denunciare sempre e di non seguire l’antico adagio che dice “chi fa la spia non è figlio di Maria”. Repertorio largamente setacciato da “AAA Cercasi” a “Parole di Burro”, da “Confusa e felice” a “Matilde odiava i gatti”, da “Mio Zio” a “Amore di Plastica” per due ore di musica costante con poco spazio al dialogo con il pubblico. Il tour che prende il nome di “L’abitudine di tornare” prosegue stasera con la tappa palermitana al Teatro Verdura. L’esibizione della star catanese è stata preceduta dalle cinque canzoni cantate dal modicano Giovanni Caccamo vincitore nella sezione giovani all’ultimo Festival di Sanremo accompagnato alla chitarra da Placido Salamone. Carmen Consoli, è bene ricordarlo, è stata l’unica artista italiana invitata ad esibirsi al prestigioso Meltdown Concert di Londra lo scorso 22 agosto.