SANT’ALESSIO – Il referendum per la secessione di Scifì da Forza D’Agrò e l’aggregazione a Sant’Alessio è stato fissato per domenica 18 ottobre. Saranno chiamati alle urne gli elettori dei due comuni, coosì come ha stabilito l’assessorato regionale per le Autonomie Locali in seguito alla richiesta avanzata nel 2008 dal comitato “Pro Scifì” che sostiene la separazione della frazione dal comune-madre per aggregarsi a Sant’Alessio.
Il sindaco di Sant’Alessio, Rosa Anna Fichera, in quanto comune con il maggior numero di abitanti rispetto a Forza D’Agrò, ha firmato ieri il decreto (il n.1 del 2015) che fissa la data della consultazione referendaria che si svolgerà in una sola giornata con apertura dei seggi alle 7 e chiusura alle 22, con successivo immediato svolgimento dello scrutinio. Ha quindi immediatamente inoltrato il documento al sindaco di Forza D’Agrò, Fabio Di Cara, che informerà la popolazione del suo comune nei modi e nei termini stabiliti dalla legge. Il quesito referendario è questo: “Volete che la frazione di Scifì si distacchi secondo le indicazioni del progetto di nuova delimitazione territoriale?”. Voterà “Si” chi vuole l’aggregazione a Sant’Alessio e “No” chi vuole che le cose restino come sono. Saranno impegnati circa 2500 elettori (1066 a Forza D’Agrò compreso Scifì, dove gli elettori sono attorno ai 250 e 1459 a Sant’Alessio con la frazione Lacco). I fautori del si o del no avranno poco più di un mese e mezzo per convincere l’elettorato.
Le prime reazioni. Fabio Di Cara, sindaco di Forza D’Agrò: “Il comune adotterà ogni opportuno provvedimento che riterrà utile per mantenere l integrità territoriale, consapevole che lo scorporo non è voluto dai cittadini di Scifi ma da un gruppetto che non trovando alcun spazio nella politica attiva pensa di sfruttare questa occasione per un minimo di ribalta mediatica”. Filippo Brianni, presidente del comitato Pro Scifì:” In questo preciso istante si è esaurito il compito del Comitato Pro Scifì, che aveva ricevuto dalla cittadinanza l’incarico di provare ad arrivare al referendum. Abbiamo tenuto fede al vostro mandato, abbiamo affrontato tutto e ce l’abbiamo fatta, superando ostacoli burocratici, politici e giudiziari e ottenendo un risultato che nessuno osava nemmeno sperare. Siamo di fronte ad una scelta storica”.