ROCCALUMERA – Ieri c’è stato un pienone indescrivibile: quattro, cinque filari di bagnati sulla spiaggia, i tre chilometri della strada del lungomare tutti coperti, ai due lati, da auto regolarmente posteggiate (abbiamo contato 970 macchine parcheggiate), gente che andava e che veniva e che faceva presagire un considerevole business per i commercianti. Ma non è stato così. Anzi, parafrasando una trasmissione televisiva del 1977 “bambole non c’è una lira” si può dire che i vacanzieri del sabato e domenica non hanno speso un euro per acquistare souvenir o per mangiare al ristorante o fare colazione nei vari bar, perchè la povertà sta aggredendo un po’ tutte le famiglie. In un’altra città del nord, un pienone così avrebbe fruttato agli operatori turistici migliaia di euro, invece a Roccalumera, per dire in provincia di Messina e in tutta la Sicilia, si va avanti alla giornata. “Sono vacanzieri per un giorno – ha dichiarato Santino Metauro il titolare di un noto bar al centro del paese – vengono al mattino per rientrare la sera. Buona parte si porta il mangiare da casa, altri comprano al supermercato un panino imbottito ed una birra o una bottiglie di acqua minerale, per spendere complessivamente quattro euro e cinquanta”. Buona parte si disfà dei rifiuti, e delle bottiglie, lasciandoli sulla spiaggia o vicino la battigia oppure ai piedi dei cestini che il Comune ha fatto collocare al centro della spiaggia. La sera il grande esodo, il rientro in città, con il casello autostradale di Roccalumera intasato per più tempo. “E’ un turismo, mordi e fuggi – ha detto ancora Metauro – che non porta benefici economici al paese”. Ed è vero.