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domenica, Novembre 24, 2024
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Impianti per produrre energia da biomasse, la nuova frontiera per la Val d’Agrò

Un progetto per un impianto di energia da fonti rinnovabili alimentato da ramaglie, potature e sfalci di potature o altri scarti come vinacce o pastazzo provenienti da aziende agricole e dai boschi che produrrà energia verde, cioè energia pulita, senza emissione in atmosfera di anidride carbonica. Ci stanno lavorando il Cnr ed il Parco Agrò che stanno valutando la possibilità di realizzare un impianto di biomasse per produrre energia alternativa. La proposta è stata lanciata nel corso di un vertice tenutosi nella sede del Parco dell’Agro presenti per il Cnr – Itae di Messina gli ingegneri Orazio Barbera, Salvatore Vasta e Guido Di Bella che sono intervenuti in rappresentanza del direttore Salvatore Freni. L’Università di Messina era rappresentata dal prof. Stefano Cavallaro, l’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dal residente Domenico Prestipino. Per il Parco c’erano il sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti e il sindaco di Sant’Alessio, Rosa Anna Fichera oltre al responsabile del tavolo tecnico, Santi Mastroieni.

Si sperimenterà un nuovo sistema di smaltimento, quello per esempio chiamato “Thor” , che non utilizzerà rifiuti solidi urbani o qualsiasi altro tipo di rifiuto  ma solo scarti di potature. Non è termico ma meccanico. L´impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell´intero processo e´ una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità. 
Thor permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall´elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della raccolta differenziata. E´ possibile utilizzare il prodotto sia come combustibile solido o pellettizzato.

Naturalmente siamo ancora nella fase embrionale, saranno i ricercatori del Cnr in base ai dati che saranno forniti dal Parco dell’Agrò per quanto riguarda la produzione di sflaci e ramaglie nel comprensorio, a scegliere il tipo di impianto da utilizzare. Le attività di ricerca non si fermano solo a questo aspetto, a si pensa ad altre soluzioni quali quelle  di ottenere gas di qualità idonea ad alimentare sistemi di cogenerazione basati su celle a combustibile, finalizzate allo sviluppo e alla messa a punto di sistemi di conversione energetica di biomasse di diversa natura mediante la produzione di biogas o syngas, da utilizzare in sistemi cogenerativi di piccola-media taglia, e alla riduzione dell’impatto ambientale che deriverebbe dalla produzione decentralizzata di energia tramite combustione diretta della biomassa ligneo-cellulosica.

Non solo fotovoltaico, quindi, per la Valle d’Agrò ( geotermico, come si sta sperimentando a Villa Ragno di Santa Teresa di Riva) ma una nuova via per produrre energia alternativa a basso costo trasformando gli scarti della scerbatura in energia, tenendo sempre presente la preservazione dell’ambiente e la salvaguardia della salute.

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