SANTA TERESA DI RIVA – Rampe pericolose e pedane per molti ma non per tutti. L’amministrazione comunale, sentita la relazione del responsabile del servizio, corre ai ripari e dispone l’acquisto di ulteriori 600 mattonelle di cemento per completare le passerelle-pedane per l’accesso all’arenile. Al direttore di area sono stati assegnati 3.660 euro. Saranno sistemate meglio anche le rampe per raggiungere la spiaggia dal lungomare. Per realizzare le rampe di accesso alla spiaggia di Santa Teresa di Riva sono stati smossi metri cubi di sabbia e non sempre in modo appropriato. Domenica scorsa Gazzetta del Sud aveva pubblicato una segnalazione che ci era giunta dai quei residenti (via Del Lavoro, via del Gambero per esempio) che per accedere o tornare dal bagnasciuga si trovavano davanti una vera e propria collina un tantino pericolosa visto che la montagnetta declina dolcemente solo verso nord, mentre sul lato opposto c’è quasi uno strapiombo. I residenti hanno lamentato anche che loro non hanno il corridoio di mattonelle per raggiungere il bagnasciuga. Si sentono un po’ declassati, quasi figli di un Dio minore. La giunta municipale ha immediatamente raccolto questo sos ed ha disposto in proposito. La delibera è stata pubblicata ieri all’albo pretorio on line del comune. Ora si aspettano altri servizi: docce libere efficienti, contenitori per i rifiuti e pulizia quotidiana.
Resta invece aperto il dibattito sul “posto occupato” permanentemente per tutta l’estate da ombrelloni che in una spiaggia libera non avrebbe ragione di esistere. Invece accade spesso, e spesso è motivo di discussioni se non di vere e proprie liti. Non si può lasciare un ombrellone od una sdraio per occupare un posto per tutta l’estate. Chi vuole questo servizio non ha che da andare in uno dei tanti stabilimenti balneari che stanno fiorendo sui quattro chilometri di spiaggia di Santa Teresa di Riva. Ma non tutti sono d’accordo e, specie i genitori con bambini piccoli, rivendicano il “diritto” di lasciare ombrellone, sedie e giocattoli sulla spiaggia per evitare di fare avanti e indietro da casa con quel carico ingombrante. Sulla questione dell’occupazione permanente della spiaggia durante la stagione balneare, il vice presidente del consiglio Santino Veri ieri ha inviato una lettera al sindaco Cateno De Luca con la quale chiede maggiori controlli da parte dei vigili urbani, anche per la pesca con canna da riva effettuata nelle ore vietate ignorando una specifica ordinanza sindacale che consente questo tipo di attività solo dalle 19 in poi e fino alle 9 del mattino successivo, fino al 30 settembre.