Taormina. Uno dei più antichi festival cinematografici del mondo, quello della Perla dello Jonio appunto, che può vantare tra i suoi direttori artistici nomi del calibro di Gian Luigi Rondi, Felice Laudadio, Guglielmo Biraghi e Deborah Young, solo per citarne alcuni, è tornato in questa 61.ma edizione (ed era ora), alle sezioni competitive. Il premio riservato ai trionfatori delle tre sezioni in concorso è il Cariddino d’Oro che nel nome ricalca l’antico premio riservato ai film vincitori, Il “Cariddi d’Argento” prima, i Cariddi d’Oro, d’Argento e di Bronzo dal 1981 e semplicemente il “Cariddi” in tempi più recenti. La giuria di questa 61.ma edizione era composta da sette giovani studenti siciliani, selezionati tra altrettante giurie Agiscuola del territorio siciliano: Martina Bertuccio (Messina), Giovanni Cascone (Vittoria), Monica Fundarotto (Alcamo), Antonino Pace (Termini Imerese), Annalisa Grancagnolo (Alì Terme), Federica Grisafi (Sciacca), Marco Fallanca (Catania), coordinata dalla Dott.ssa Deborah Sapienza supportata dal Prof. Ignazio Vasta rispettivamente dell’ANEC Sicilia e dell’AGISCUOLA. Per le due sezioni collaterali i premi sono andati a “L’ultimo metro di pellicola” di Elio Sofia con Tea Falco, Leo Gullotta e Daniele Ciprì (sezione Filmmaker in Sicilia), struggente amarcord sulle tante gloriose sale di periferia siciliane, costrette a chiudere o a cedere il passo all’avvento del digitale che ha spazzato via la poesia della pellicola. L’artigianalità tipica del proiezionista ora viene sostituita della preparazione informatica e meccanica di quelli che sono dei veri e propri tecnici di sala; ed a “SanBa” (sezione TaoEdu) di Valentina Belli con Fabio Grimaldi e Teresa Campusi ambientato nella periferia romana ove l’incombente pericolo della tentazione della droga può mettere a repentaglio gli animi più sensibili come quello del protagonista Fabio, dall’invidiabile tocco artistico ma a disagio in quel particolare contesto di vita quotidiana. Infine, vince la 61.ma edizione del Taormina FilmFest il film statunitense “Krisha” di Trey Edward Shults con Alex Dobrenko, Bryan Casserly e Olivia Grace Applegate con la seguente motivazione: “E’ l’ambiente claustrofobico di una numerosa famiglia americana il palcoscenico nel quale viene rappresentata la tragedia di una donna costretta in eterno a pagare le conseguenze delle scelte del passato. Alcool e farmaci, non riescono a cancellare il rimorso per aver abbandonato un figlio e tradito le persone amate. Dramma psicologico nel quale si predilige l’inquadratura dinamica, paradigma del tormento interiore della protagonista e della propria famiglia. Nette cesure dividono la storia e trasportano lo spettatore nel vivo delle emozioni, magistralmente restituite da Krisha Fairchild. Per queste motivazioni il “Cariddino d’Oro 2015” va al film “Krisha” di Trey Edward Shults”. Rammentiamo che l’ANEC di concerto con l’AGISCUOLA coordinano oltre a quella del Cariddino d’Oro anche le giurie del “Leoncino d’Oro” (premio che si assegna alla Mostra del Cinema di Venezia) e della “Farfalla d’Oro (che si assegna al Roma Film Fest).