SANT’ALESSIO – E’ rimasto inascoltato l’appello degli imprenditori dell’associazione “ViviAmo Sant’Alessio” di avere una moratoria di un anno per il pagamento dei tributi locali, in quanto la definitiva scomparsa della spiaggia ha compromesso irrimediabilmente anche la stagione turistica che sta per cominciare, in assenza del promesso ripascimento. Ieri sui muri del paese sono comparsi i manifesti che avvisano che il 16 giugno scade il termine per il versamento dell’acconto Imu e Tari, mentre all’associazione non è arrivata alcuna risposta sulla richiesta di posticipare di un anno agli imprenditori ed agli operatori commerciali del settore turistico, il pagamento dei trributi. Franco Santoro, presidente dell’associazione è rimasto deluso, ma non per questo ha abbassato le armi. Anzi rilancia, e minaccia uno “sciopero fiscale”.
“Nonostante i ripetuti appelli, i modi garbati e la fondatezza delle richieste da noi presentate – spiega Santoro – il 16 giugno 2015 “la sindaca” passa all’incasso per i versamenti Tasi ed Imu. A tanta arroganza si può rispondere solo invocando lo sciopero fiscale, cosa che noi faremo riunendo tutti gli albergatori, i commercianti e le persone di buona volonta’ del paese”.
L’invito affinché venisse presa in considerazione la possibilità di una moratoria che sospendesse per l’anno il pagamento delle tasse a Sant’Alessio Siculo, era stato rivolto al Presidente della Regione, al Prefetto ed al Sindaco. Nessuno ha risposto. “La scomparsa della spiaggia – aggiunge Santoro – ha compromesso irrimediabilmente la stagione turistica della nostra cittadina, mettendo in ginocchio tutte le attività ad essa connesse ed il relativo indotto, con gravissime ripercussioni soprattutto dal punto di vista sociale ed occupazionale”.
In mancanza di spiaggia e di turisti, le attività che vivono di turismo, saranno costrette alla chiusura “in maniera definitiva con grave ed irrimediabile danno all’economia e alla stabilità sociale dell’intero paese e di tutto il comprensorio della Valle d’Agrò”. Caduto nel vuoto anche l’invito alle istituzioni per un incontro “inderogabile ed urgente”, al fine di prendere visione della drammatica situazione del paese “organizzando un tavolo tecnico unitamente agli operatori del settore, le associazioni locali, e tutti i cittadini di Sant’Alessio Siculo”.
La scomparsa della spiaggia ed il mancato avvio dei lavori di ripascimento, mentre non sono ancora conclusi quelli per il completamento della barriera soffolta, hanno ridotto al collasso le attività del settore turistico, che hanno come prospettiva una stagione fallimentare visto che manca la materia prima: i turisti. Sant’Alessio basa la propria economia sull’industria delle vacanze, non solo per la presenza di alberghi e hotel, ma anche per le centinaia di mini appartamenti che rappresentano un’ottima valvola di sfogo ricettiva. Purtroppo l’attrattiva principale era la spiaggia, senza di quella non arrivano villeggianti. La mancanza della spiaggia, la sua riduzione al lumicino a causa dell’erosione, non è che una delle cause che hanno portato alla crisi del settore.