Invocavamo l’arrivo della primavera per tornare a godere delle belle giornate e cominciare a fare qualche passeggiata o gita fuori porta. Già. Ma i nostri amministratori come si stanno preparando alla Primavera e, meglio ancora, all’Estate. Finora tutto tace. A Pasquetta tra le tante mete nella Val d’Agrò tra le più gettonate c’è stato il corridoio ecologico creato sulle sponde del torrente Agrò con la modica spesa di cinque miliardi delle vecchie lire. Le condizioni attuali sono miserevoli, mancano la pulizia, la manutenzione, la cura del verde, i controlli. Insomma tra discariche di rifiuti create per l’inciviltà di taluni che lo frequentano e la vegetazione spontanea che si è impadronita di ogni struttura, è diventato una pattumiera. Questa oasi attrezzata tocca i territori di quasi tutti i comuni che fanno da corona alla Valle d’Agrò. Sant’Alessio, Forza D’Agrò, Limina sulla sponda destra, Casalvecchio, Savoca e Santa Teresa di Riva sulla sponda sinistra (restano fuori solo Antillo e Roccafiorita). Questi sei comuni non sono riuscita a mettersi d’accordo sulle competenze per la manutenzione. E poi parliamo di Unioni e Consorzio. A proposito di Unione, per quella delle Valli Joniche dei Peloritani, il percorso ecologico della Valle d’Agrò rappresenta la sconfitta più cocente, la certificazione della inutilità di questo raggruppamento di comuni i cui sindaci negli anni delle vacche grasse hanno saputo solo usarla come bancomat. Si ricordi per questo lo scandalo della soppressa Agenzia di Sviluppo su cui c’è ancora una indagine non conclusa ma che ha portato via dalle casse dell’Unione qualcosa come 300 mila euro per finalità ai più ancora incomprensibili.
Ma torniamo alle condizioni del corridoio, perché questa della Agenzia di Sviluppo è una ferita che continua a sanguinare specialmente quando certi moralizzatori odierni si ergono a paladini della trasparenza, dimenticando il passato. Occorre quindi provvedere alla pulizia, alla sistemazione dei chioschi e dei gazebo, rimuovere i contenitori di plastica e quant’altro dai due laghetti di Mantineo dove dovrebbero galleggiare le papere, e delle aree attrezzate, ma soprattutto ridare una mano di vernice e un po’ di manutenzione ai due ponti in legno che lo cingono a nord (area Abbazia tra Casalvecchio e Scifì) e a sud (area Catalmo tra Santa Teresa e Sant’Alessio). Per questi ponti c’è un preventivo di spesa: S.Teresa ha subito detto di volere fare la sua parte, tacciono Sant’Alessio, Forza D’Agrò e Casalvecchio. I sindaci dicono sempre che soldi in cassa non ne hanno, quindi siamo destinati a vedere il corridoio sempre più nel degrado? E se invece di pensare ad appaltarli, i lavori di pulizia li facessero fare ai disoccupati stanziando fondi di solidarietà che arrivano dalla Regione? Il modo, con un po’ di buona volontà, lo si potrebbe trovare. E’ la volontà che manca, molti amministratori sono abituati a volgere lo sguardo da un’altra parte.
Ma la situazione più paradossale riguarda i due anfiteatri realizzati a S.Pietro (Casalvecchio) e Mantineo (S.Alessio): a distanza di dieci anni sono ancora inagibili.