SANTA TERESA DI RIVA – Il conto era salato: 400 mila euro per regolarizzare i canoni delle concessioni demaniali per l’occupazione di quasi 50mila mq del lungomare che non erano stati pagati dal 2004 ad oggi. Il comune di S.Teresa lo contesta citando giurisprudenza ed alla fine il demanio gli da ragione, con un bel risparmio di quasi 250 mila euro. La vuicenda riguarda i canoni per le concessioni demaniali marittime non pagate dal 2004 ad oggi, ma il comune pagherà solo quelli maturati dal 2010 ad oggi, cioè per gli ultimi cinque anni. Fino al 2010 i canoni non possono essere richiesti perché prescritti, alla luce del principio affermato dalla Cassazione con recente sentenza. L’assessorato regionale al territorio ed ambiente, dipartimento del demanio marittimo, ne ha preso atto ed ieri ha comunicato al comune di Santa teresa di Riva il nuovo importo dei canoni pregressi ancora esigibili, per il rinnovo della concessione: circa 135 mila euro invece dei 400mila e rotti richiesti di primo acchito.
Il genio civile ribadisce però che la concessione non riguarda i quasi 4mila mq di demanio occupato da piazzole e scivoli perché realizzate “nonostante il parere contrario del genio civile di Palermo poiché le opere costituivano pregiudizio al precario equilibrio della spiaggia” per le quali la capitaneria di porto di Messina ha già emesso una ingiunzione di sgombero. Pertanto il comune di S.Teresa per mantenere il suo lungomare e mettersi in regola col pregresso dovrà versare entro venti giorni per l’occupazione dei 50mila metri quadrati poco più di 80mila euro fino al 2014; ai quali va aggiunto un altro versamento di altri 45 mila euro per i quasi 4mila euro di spiaggia occupata da piazzole e scivoli fino al 2014.
Un bel risparmio per le tasche dei cittadini di Santa Teresa di Riva, visto che il Comune intendeva regolarizzare la sua posizione con il demanio marittimo, avendo intenzione di acquistare i 50mila metri quadrati dell’area occupata dall’arteria marina. Resta il nodo delle piazzole e degli scivoli “abusivi” sui quali pende la spada di Damocle della ordinanza della capitaneria per la loro demolizione.
E chissà che, come annotava il genio civile nella sua relazione, tutte quelle piazzole che si protendono dal lungomare verso il mare non abbiamo contribuito ad alterare l’equilibrio della spiaggia contribuendo alla sua erosione. Erosione che appare al momento inarrestabile e per la quale i residenti sul waterfront chiedono provvedimenti urgenti prima che il mare entri nelle loro case. La spiaggia ormai è ridotta al lumicino e specie nella zona centrale del paese è praticamente scomparsa. L’amministrazione comunale ha approntato un progetto da 500 mila euro che dovrebbe essere finanziato con un mutuo che ancora, però, non è stato acceso. E la gente nel frattempo non può dormire sonni tranquilli.